Tanto tuonò che piovve. I commissari ‘all’urbanistica’ nominati dal Prefetto su disposizione del Tar sono stati la classica goccia che ha fatta traboccare il vaso. “Il sindaco deve revocare la delega all’Urbanistica e al territorio a Bibiana Chierchia”: i consiglieri di opposizione Francesco Pilone, Michele Coralbo ed Enrico Perretta (gli unici coraggiosi nell’ampia schiera della Coalizione civica) hanno chiesto la ‘testa’ della prof per evitare “altri disastri” di cui, dal loro punto di vista, pagheranno lo scotto i cittadini. La richiesta, dopo essere stata regolarmente protocollata, solo l’altro ieri è stata inserita all’ordine del giorno del consiglio comunale fissato per mercoledì prossimo. E questo è già un primo risultato perché più di qualche ostacolo il provvedimento l’ha incontrato, sin dalla conferenza dei capigruppo. Chi era presente, infatti, riferisce che sarebbero volate parole grosse tra i proponenti e il presidente del consiglio per l’inserimento all’interno dell’ordine del giorno della mozione.
L’Urbanistica, dunque, si conferma terreno di scontro a Palazzo San Giorgio e per gli assessori una ‘patata bollente’. Anche e soprattutto quando non sei un tecnico. E poi nelle ultime legislature, chi era titolare di questa delega non è mai riuscito ad essere eletto per la seconda volta.
Bibiana Chierchia spesso è finita sotto il fuoco incrociato non solo delle opposizioni, ma anche di qualche collega di maggioranza. Con la loro mozione Pilone, Coralbo e Perretta hanno certificato che più di qualche problema c’è. “Per i tre esponenti della minoranza, si sta assistendo a un fallimento su tutta la linea: “dalla vicenda di Parco dei Pini alle riclassificazioni fino alle modifiche del cosiddetto Piano casa, le proposte dell’assessore sono state più volte ritirate per procedura fallata, osservate, impugnate e quasi tutte emendate”. E ancora: “In molti casi non sono state rispettate le procedure di pubblicizzazione dei documenti che sono stati successivamente ritirati, manca una prospettiva progettuale e indirizzi programmatici tali da immaginare uno sviluppo per il capoluogo”. In una parola sola, c’è “pressapochismo”. Emblematici anche come sono stati ‘trattati’ gli affaire sulla centrale a biomasse di contrada Mascione o l’Ariston. Infine, la nomina di commissari ad acta dopo che l’amministrazione ha perso al Tar due ricorsi presentati da alcuni privati. “Il consiglio comunale verrà esautorato dal suo ruolo di pianificazione e programmazione territoriale con la nomina dei commissari che saranno pagati dai contribuenti per colpa dell’assessorato all’urbanistica”, l’accusa mossa da Pilone, Coralbo e Perretta contro la Chierchia. Sarà quindi sulla graticola nel prossimo consiglio, soprattutto se la mozione dovesse trovare sponda in qualche franco tiratore tra le fila della maggioranza dove la truppa degli scontenti (vedi qualche mancato assessore) e di chi non l’ha mai digerita potrebbe compattarsi. Michele Ambrosio, ad esmepio, è pronto a chiedere il voto segreto sulla mozione. Una mossa che potrebbe rivelarsi fondamentale per mettere la prof fuori gioco.

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