I debiti fuori bilancio e la delibera del Comune contestata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina che ha denunciato lo spreco di soldi pubblici hanno fatto rumore. Da Palazzo San Giorgio il super manager Antonio Iacobucci, finito nel mirino del pentastellato, ha deciso di rispondere alle accuse. “In primo luogo è del tutto erronea l’affermazione che il Comune, senza l’intervento del consigliere Gravina, avrebbe pagato, senza accorgersene, due volte la fattura. Ciò in quanto già nel preambolo della delibera è chiaramente detto che “con determinazione dirigenziale numero 1072 del 7 maggio 2015, dopo vari solleciti da parte del dirigente di del settore servizi sociali, veniva messa in liquidazione, a cura del funzionario responsabile, la fattura numero 940/2011 dell’importo di 2.420 euro (iva inclusa) in favore della ditta Screen Italia srl.: ne discende che la fattura è stata già pagata in quella sede. L’importo di 5.150,20 euro, oggetto del riconoscimento del debito fuori bilancio, è erroneo in quanto frutto solo di “un mero errore materiale di trascrizione” all’interno dell’atto; tale importo è in realtà pari a 3.455 euro per le spese legali maturate in seguito all’intervento legale nel frattempo intercorso. Pertanto anche l’avvocato Gravina si è perso nei meandri dei conteggi dimostrando di non aver saputo leggere la proposta che mai ha contenuto, lo ribadiamo, il riconteggio della fattura già pagata. Mi preme, inoltre, tranquillizzare il consigliere pentastellato sul fatto che l’errore di importo materialmente trascritto sulla proposta di deliberazione si sarebbe evidenziato, in una fase di controllo successivo, in sede di assunzione dell’impegno di spesa e liquidazione in quanto  sia l’ufficio predisponente che l’ufficio di ragioneria, nell’elencare analiticamente le voci di spesa da liquidare e pagare, ne avrebbero rettificato l’importo. Quello che più meraviglia di questa vicenda è che l’avvocato Gravina spera di fare politica su meri errori materiali facilmente riconoscibili e rettificabili che pure possono verificarsi in quanto “solo chi non lavora non sbaglia”. Alla luce di tutto quanto evidenziato, rispedisco al mittente i giudizi di superficialità e irresponsabilità in quanto i giudizi possono essere accettati solo se espressi da persone pari o superiori a chi viene giudicato. Da ultimo il consigliere tanto si lamenta dello spreco di denaro pubblico fatto dalla convocazione delle commissioni che però, bisogna ricordarglielo, sono validamente costituite solo con il raggiungimento del numero legale che anche lui, con la sua presenza, garantisce”.

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