Ad aprile ‘toccò’ all’ex assessore Nicola Cefaratti, ora la ‘bolletta’ con il timbro del Municipio è arrivata anche nella sua cassetta delle lettere. C’è posta per Pasquale Colarusso, eletto nel 2014 a Palazzo San Giorgio con i Popolari per l’Italia. Il consigliere, che attualmente siede tra i banchi della maggioranza e il cui nome si faceva fino a qualche mese fa per l’ingresso nella squadra di governo del sindaco Antonio Battista, avrebbe percepito per intera l’indennità nei quattro anni (dal 2009 al 2013) in cui è stato componente dell’esecutivo Di Bartolomeo in quanto nell’autocertificazione sulla condizione reddituale (che ogni assessore è tenuto a fornire all’ufficio preposto) non avrebbe specificato la tipologia del suo rapporto di lavoro.

Il conto per l’ex assessore al Commercio è piuttosto salato: in base ai calcoli del Servizio trattamento economico e contributivo del personale del Comune di Campobasso, che ha svolto accertamenti su tutti i componenti della ex giunta, Colarusso dovrebbe restituire a Palazzo San Giorgio circa 76mila euro. Una vicenda simile a quella che ha visto coinvolto Nicola Cefaratti, ex assessore all’Ambiente e alle Società partecipate nella giunta Di Bartolomeo. All’ingegnere campobassano, però, è stata chiesta la restituzione di 93mila euro.

Palazzo San Giorgio ha avviato le procedure per il recupero della somma nei confronti di Colarusso che non è rimasto a guardare. “Sono pronto a restituire la somma al Comune e dunque alla collettività”, mette subito in chiaro facendo intendere di aver avviato le trattative con l’amministrazione.  “Sto vedendo con i miei commercialisti come fare, ma sono tranquillo”, aggiunge. Poi puntualizza: “Per fortuna se ne sono accorti. E se dovessi entrare in giunta, scriverei immediatamente all’Ufficio ragioneria affinchè i conti possano essere fatti per bene”. Colarusso, insomma, nutre ancora la speranza di essere nominato assessore dal sindaco Antonio Battista. L’attesa finora è piuttosto lunga: sono passati cinque mesi dall’annuncio del primo cittadino di voler allargare la sua squadra di governo per raggiungere meglio gli obiettivi fissati in campagna elettorale. La deadline era al 30 gennaio. Da quel giorno a oggi sembra passata un’eternità.

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