E’ uno dei lietmotive degli aspiranti amministratori nel corso delle campagne elettorali, un ‘tormentone’ sbandierato in comizi ed incontri pubblici. Un’arma a doppio taglio capace di ‘spostare’ facilmente il consenso dei cittadini, ma in maniera altrettanto rapida, in grado di scatenare la rabbia e la protesta degli elettori. “Concentreremo la nostra attenzione sulle periferie”, oppure “i residenti delle contrade non sono cittadini di serie b”, ed ancora “il centro e le periferie devono viaggiare alla stessa velocità”. Sono solo alcuni degli slogan che nel corso degli anni hanno animato le sfide elettorali di Palazzo San Giorgio. Ne sanno qualcosa i residenti di Santo Stefano, frazione distante circa 7 chilometri da Campobasso, la zona storicamente meno ‘considerata’ dagli amministratori cittadini. Eppure, con l’arrivo a Palazzo Magno della squadra di Antonio Battista, le cose sembravano aver perso una piega diversa, tanto che il sindaco di centrosinistra, per ‘certificare’ l’inversione di tendenza rispetto ai suoi predecessori, aveva anche affidato una delega ad hoc al consigliere Maurizio D’Anchise,  con l’obiettivo di risolvere le criticità della frazione di Santo Stefano. Ma la situazione non è cambiata, anzi sembra addirittura peggiorata. Gli oltre 300 residenti sono esasperati. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la situazione del cimitero che sorge nella zona: “ Qualche giorno fa – ci racconta un cittadino –  è stato occupato l’ultimo loculo disponibile del cimitero. Sono anni che chiediamo al Comune di costruire nuove nicchie per i defunti, lo spazio c’è!”.  Dalle sue parole si evince il forte attaccamento di tutti i cittadini alla piccola frazione di Santo Stefano: “ Noi siamo molto legati al nostro paese – lo definisce così – e le persone che hanno vissuto qui per una vita intera hanno tutto il diritto di essere sepolti a Santo Stefano. Non vogliano arrivare a Campobasso – aggiunge – per piangere i nostri cari”. Poi lo sfogo nei confronti dell’amministrazione comunale: “ Ci eravamo illusi che con il nuovo sindaco le cose sarebbero migliorate, ma invece non è cambiato nulla. Si sono interessati a Santo Stefano solo quando volevano costruire il forno crematorio”. Il riferimento è alla proposta dello scorso anno,  bocciata sul nascere, del sindaco Battista e dell’assessore ai Lavori pubblici Maio di realizzare un tempio crematorio nella piccola frazione. Allora i residenti alzarono le barricate ed organizzarono sit in di protesta per una decisione che, a loro avviso, metteva a repentaglio la salute dei cittadini. Nelle zona si contano infatti già una una discarica di rifiuti in contrada Cerreto ed un canile che ospita mille cani (spesso finito sulle cronache nazionali per il mancato rispetto dei requisiti di igiene, ndr). Nell’assemblea pubblica organizzata per dire ‘no’ all’inceneritore,  a cui presero parte sia Maio che Battista, insieme al consigliere delegato D’Anchise, si era già toccato con mano il malcontento e l’esasperazione dei cittadini. Sentimenti che dopo un anno sono rimasti invariati: “ Di noi non si cura nessuno – denuncia il cittadino – sono anni che promettono interventi per migliorare la zona, che patisce un isolamento dal centro della città”. In effetti l’ipotesi della realizzazione di un collegamento tra Santo Stefano e la fondovalle Rivolo è rimasta una semplice proposta. Dei lavori nemmeno l’ombra.  L’intervento sulla viabilità era stato annunciato dal sindaco Battista proprio nella conferenza stampa – a novembre del 2014 – indetta per comunicare l’assegnazione delle delega ‘Santo Stefano’ al consigliere D’Anchise. In quella stessa occasione il primo cittadino aveva anche parlato di “un ufficio comunale da dislocare nella zona per raccogliere tutte le istanze dei residenti ed agire così in maniera più rapida ed efficace”. Un obiettivo che, stando alle continue lamentele dei cittadini, non sembra francamente aver centrato.

 

 

 

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