Scuole a Campobasso, torna la polemica sulle chiusure. A intervenire sono i 5 Stelle che propongono di accendere un mutuo per intervenire sui plessi più a rischio.

“L’attuale caso di “via Leopardi”, ultimo in ordine cronologico, certifica l’inadeguatezza delle risposte che l’attuale sindaco ed il suo assessore Maio hanno dato sulla questione, anzi, lasciano basiti per tempismo e trasparenza – spiegano -. La situazione sicurezza è grave e di non facile soluzione. Il problema è diffuso e lo certificano i recenti dati fornitici in seguito ad una nostra formale interrogazione. Non è facile, poi, per via della cronica carenza di risorse ma a questo punto bisogna avere coraggio ed essere terribilmente pragmatici. Ora via Leopardi, domani via Roma e così via”.

Che fare quindi? “Se il tema vuole essere preso di petto, forse è giunto il momento di pensare a manovre di indebitamento: la capacità finanziaria del Comune è tale per cui potremmo accendere mutui erogati da Cassa Depositi e Prestiti. Un mutuo di nobile scopo e non certo per spese improduttive, tra l’altro sganciato dai rigidi vincoli di spesa imposti dalla finanza pubblica; un mutuo, inoltre, “garantito” dai fondi Cipe oggetto di rimodulazione, fondi per i quali sindaco e assessore hanno garantito il buon esito dell’operazione.

Quella dei fondi Cipe è una partita ancora aperta ed intorno alla quale ruotano tutti gli interventi promessi, almeno sulla carta, per la sicurezza dell’edilizia scolastica. Infatti, si tratta di un importo di circa 10 milioni di euro, previsti per la mobilità urbana per i quali l’allora sindaco Di Bartolomeo chiese al ministero di rimodularli in favore dell’edilizia scolastica, ma i tempi biblici della burocrazia ministeriale ed i dubbi sulla fattibilità tecnico amministrativa, hanno lasciato le casse del comune, vuote nella sostanza e piene soltanto nella forma. Ed allora, in attesa di ricevere questa fondamentale iniezione di denaro, siamo dell’idea che le risposte servano e servano immediate, perché il terremoto non aspetta e la sicurezza non può più aspettare”.

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