«Hanno fatto i giochi di prestigio». L’ex sindaco Gino Di Bartolomeo non usa troppi giri di parole: la somma stanziata dall’amministrazione Battista per la ‘Don Milani’ di via Leopardi era la ‘sua’. O meglio, lui l’aveva già prevista nel 2013. «Nel Piano triennale delle opere pubbliche del 2013 – spiega il senatore di Forza Italia – c’era già un milione e 400mila euro per la scuola di via Leopardi, soldi che successivamente sono stati spostati sulla scuola di via Kennedy». Un plesso chiuso nel 2010 dallo stesso Di Bartolomeo.

Le accuse arrivano anche dal Movimento 5 Stelle. Per il capogruppo Simone Cretella l’attuale amministrazione Battista «ha responsabilità precise e tutte squisitamente politiche». Il plesso di via Leopardi, beneficiario di un milione e 360mila euro per i lavori di adeguamento previsti dall’ex sindaco, sparì dal Piano delle opere pubbliche: «La delibera di giunta comunale numero 36 del 26 febbraio 2015 è l’atto fondamentale con il quale l’amministrazione Battista cancellò dalla propria programmazione il previsto intervento di adeguamento della scuola di via Leopardi». Cretella riconosce che era «un atto programmatorio di quei famosi 11 milioni di euro (ex sottopasso via insorti d’Ungheria) che da una decina di anni vengono rimbalzati e rimodulati da ogni amministrazione ma che non si sono mai materializzati poiché in attesa di ‘benedizione’ da parte del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Ma è un fondamentale atto politico che manifesta la volontà dell’amministrazione».

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