Non piace ai genitori la soluzione trovata per mettere fine ai turni pomeridiani degli alunni della scuola Don Milani. In realtà scontenta anche docenti e dirigenza dell’istituto.  Il Comune ha deciso che una parte delle classi della primaria di via Leopardi saranno trasferiti nel ‘corpo C’ della ‘Francesco d’Ovidio’, l’edificio di via Gorizia che sarà messo in sicurezza con i soldi stanziati da Palazzo San Giorgio nella variazione al bilancio di previsione. La soluzione per 15 classi (su 29) annunciata dal sindaco Antonio Battista scatena la tempesta tra i genitori.

La protesta dei genitori

Per la Don Milani, non è questione solamente d’essere smembrata e divisa in due. I genitori ribadiscono che i timori sono pure sulla sicurezza dell’edificio di via Gorizia. «La montagna ha partorito il topolino», commenta duramente l’avvocato Stefano Brienza, portavoce dei genitori. «Ci ritroviamo punto e a capo: della struttura di via Gorizia non sappiamo niente dal punto di vista della sicurezza e per questo presenteremo una richiesta di accesso agli atti per capire a cosa serviranno i 70mila euro. Ma pur non essendo dei tecnici quei soldi, utilizzati per un edificio di tre piani, consentiranno di dare una ripulita, non di più. Non accettiamo che il sindaco ironizzi dicendo ‘se vogliono che i bambini mangino a pranzo con i genitori’: è moralmente inaccettabile».

Il consiglio d’istituto sbotta

“Vi chiedo come si possa pensare che le insegnanti, che operano su più classi e il cui proprio e singolo orario è sviluppato, organicamente, su intrecci e disponibilità aggiuntive, possano effettuare il servizio spostandosi da un plesso di via Gorizia ad un plesso a via Alfieri, mantenendo quelle condizioni di sicurezza e di vigilanza che attiene a loro quando in servizio” scrive Nicola Simonetti, presidente del consiglio d’istituto, ribadendo anche che c’è una fuga di alunni dall’istituto. C’è stato un boom di richieste di nulllaosta per i trasferimenti.

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