Nuova possibile ‘grana’ all’orizzonte per il Comune di Campobasso sul fronte scuole. Anche se l’aria di tempesta si respirava già all’indomani della sottoscrizione – lo scorso 26 luglio – del protocollo firmato tra il Comune di Campobasso, l’Ance e l’Ordine degli architetti per il concorso di idee per la progettazione di tre poli scolastici che sorgeranno nei quartieri di Vazzieri e del Cep e nell’area dei plessi didattici Crispi, Colozza e D’Amato. 60mila euro il costo complessivo dell’operazione, 20mila dalle casse di Palazzo San Giorgio e gli altri 40mila divisi tra l’associazione dei costruttori e l’ordine degli architetti.
Qualche giorno dopo arrivò la dura presa di posizione dell’Acem con la richiesta formale di annullamento del protocollo. Ieri l’associazione ‘guidata’ da Corrado Di Niro, visto il mancato annullamento, è passata ai fatti ed ha trasmesso all’Autorità Nazionale Anticorruzione gli atti inerenti il concorso di idee.
L’Acem ha sempre lamentato il suo mancato coinvolgimento nell’iniziativa, denunciando come il protocollo firmato «preveda che la commissione giudicatrice che selezionerà il vincitore del concorso di idee sarà nominata solo formalmente dal Comune di Campobasso (ente pubblico), ma “conformemente alle indicazioni ricevute in merito dal comitato paritetico” (non è spiegato cosa si intende per conforme indicazione e lo si lascia alla libera interpretazione) previsto nel protocollo stesso; comitato che è formato per due terzi da soggetti privati in potenziale conflitto di interesse e per un terzo da soggetto pubblico, ovvero formato oltre che da un rappresentante del Comune capoluogo (soggetto pubblico) anche da un rappresentante dell’Ordine degli Architetti (soggetto privato) e uno dell’Ance (soggetto privato). In poche parole – sostiene l’Acem -, una commissione che gestirà un affidamento pubblico sarà nominata su conforme indicazione di una maggioranza di soggetti privati aventi un potenziale interesse nella procedura e potrebbe non offrire le giuste garanzie di indipendenza ed imparzialità. L’Acem ha inoltre sottolineato che la questione è tanto più grave se solo si considera che la commissione non si limiterà ad individuare il vincitore del concorso ma che a quest’ultimo, secondo quanto previsto dal protocollo, saranno affidati anche i successivi livelli di progettazione: praticamente l’affidatario o gli affidatari della progettazione delle tre scuole di Campobasso saranno selezionati da una commissione nominata su indicazione di un organismo formato per due terzi da privati in potenziale conflitto di interesse ed un terzo pubblico e che, quindi, potrebbe risentire di influenze a discapito dei principi della trasparenza, dell’obiettività e dell’indipendenza. Non solo, ma l’associazione ha lamentato anche che nel protocollo visionato appare di tutta evidenza che l’intera procedura del concorso si svolgerà sotto la “regia” e “l’influenza” del suddetto Comitato paritetico: ad esso è attributo il compito di predisporre il documento programmatico preliminare al bando da sottoporre alla giunta comunale per l’approvazione; alla sua attenzione sarà posta la stessa bozza del bando da pubblicare, peraltro da redigere a cura dell’Ordine degli Architetti, il tutto con un ruolo meramente residuale per l’ente pubblico».
«Ribadisco che nessuno intende mettere in discussione l’importanza del tema della sicurezza nelle scuole in questo momento particolare in cui il tema è prioritario – ha rimarcato il presidente dell’Acem Corrado Di Niro – tuttavia andremo avanti in ogni sede e vigileremo sugli sviluppi dell’iniziativa in quanto riteniamo che l’intera fase pubblicistica antecedente la scelta del contraente debba essere svolta esclusivamente dal Comune di Campobasso, senza ingerenze di terzi, conformemente a quanto stabilito dalla normativa vigente, anche perché non si tratta solo di selezionare il vincitore del concorso di idee, ma di conferire a quest’ultimo l’incarico dei successivi livelli di progettazione».
Ora la palla passa all’Autorità di Cantone, che dovrà valutare la correttezza del concorso, che per la verità, è stato sonoramente bocciato anche dall’ordine degli ingegneri e da quello dei geologi. Insomma, l’edilizia scolastica continua ad essere la spina nel fianco dell’amministrazione comunale.

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