Un cantiere ‘infinito’ quello aperto per i lavori di miglioramento sismico della scuola Don Milani. La scuola elementare di via Leopardi è chiusa dal novembre del 2016, dopo che la relazione di vulnerabilità sismica dell’Unimol evidenziò gravi carenze in materia di sicurezza. Dopo un periodo di doppi turni, le 18 classi furono trasferite in tre diverse sedi, parte nei locali dell’Unimol, parte al Liceo Artistico Manzù e parte all’Istituto Petrone. Una sistemazione definita ‘provvisoria’ dall’amministrazione comunale, in attesa del completamento dei lavori di adeguamento sismico del corpo B della Don Milani. Palazzo San Giorgio, optò, infatti per questa opzione stanziando 370mila euro per ‘rimettere in sesto’ la struttura. A distanza di un anno e mezzo gli alunni sono ancora ospitati nelle tre sedi -‘riadattate’ ad aule di scuola elementare – e molto probabilmente la riapertura della Don Milani slitterà ulteriormente. Ieri la giunta ha infatti approvato una variante al progetto, dell’importo di 100mila euro. Una decisione presa a seguito della richiesta fatta dal direttore dei lavori Giulio De Camillis al Rup Domingo Iannantuono «per l’autorizzazione ad introdurre modifiche al progetto originario, maggiormente derivante dalla necessità di eseguire nuove lavorazioni per poter rendere adeguata la documentazione necessaria a corredare la Segnalazione Certificata di Agibilità da presentare a fine lavori, in particolare quella per il rilascio del CPI».
I lavori verranno effettuati dalla ditta che si è aggiudicata la gara, la Di Stefano Costruzioni generali Spa, ma nella delibera non si fa menzione dei tempi per il nuovo intervento. Appare quasi scontato che la riapertura della scuola di via Leopardi coinciderà con l’inizio del nuovo anno scolastico, e i genitori e gli alunni sperano che questa sia finalmente la volta buona.

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