Oramai è diventata quasi una consuetudine. Nella prima convocazione del Consiglio comunale di Palazzo San Giorgio si ripete sempre lo stesso copione: inizio dei lavori intorno alle 9 e, dopo un paio di ore di discussione, alla richiesta della verifica del numero legale (che puntualmente manca) tutti a casa. Se ne riparlerà in seconda convocazione. Ma quello che è successo ieri ha quasi dell’incredibile. Alle 8.30 il primo appello ma i banchi di maggioranza e opposizione sono semivuoti. Fin qui tutto normale, perché con il secondo appello, quello delle 9, i consiglieri firmano la presenza e la seduta può finalmente cominciare. Parte, come di consueto, l’inno di Mameli ma non appena la musica si interrompe la seduta viene sospesa per consentire a sindaco, assessori e consiglieri di partecipare alla cerimonia di intitolazione di piazza Falcone e Borsellino, poco distante dal municipio. Un impegno ‘istituzionale’ di cui si era a conoscenza già da qualche settimana. Bene, ci si dà ‘appuntamento’ alle 10.30 per la ripresa dei lavori. Ma a quell’ora l’aula consiliare è ancora mestamente semideserta e solo qualche ‘eroico’ consigliere risponde all’appello . Niente paura, c’è sempre il secondo appello mezz’ora più tardi. Ma il gli scranni non si riempiono, nonostante la ‘chiamata (telefonica) a raccolta’ di alcuni esponenti della maggioranza. Alle 11 il triste e prevedibile finale: mancanza del numero legale e seduta rinviata a domani in seconda convocazione. A conti fatti i lavori dell’assise del Comune di Campobasso sono durati il tempo dell’Inno nazionale . Nessuna discussione sulle tante interrogazioni e interpellanze in agenda riguardanti l’emergenza scolastica, nessun atto approvato, nessuna risposta ai cittadini. Ma nonostante ciò, i consiglieri ‘mattinieri’ che alle 9 hanno firmato il registro delle presenze, senza poi far ritorno in aula al termine della sospensione dei lavori, percepiranno ugualmente il gettone di presenza, pari a 50 euro lordi. Insomma, un bel compenso per 1 minuto e 36 secondi di ‘lavoro’(tanto dura la versione ridotta di Fratelli D’Italia). Una situazione che purtroppo si ripete sempre più spesso, stigmatizzata dagli esponenti dell’opposizione come il grillino Simone Cretella e la consigliera di Democrazia popolare Marialuara Cancellario: «Seduta di Consiglio comunale saltata per assenza di numero legale. La maggioranza di centrosinistra – scrive – non si presenta in aula nonostante i numerosi argomenti importanti all’ordine del giorno. Mattinata persa e cittadini in attesa di risposte. In compenso Piazza Savoia non esiste più».

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