Un tesoro, il Museo nazionale del Paleolitico, ma irraggiungibile da chi arriva ad Isernia usando i mezzi pubblici e magari in un giorno festivo. E se non fosse per l’innato senso di accoglienza e per la disponibilità dei cittadini comuni, sarebbe rimasto un luogo inaccessibile alle turiste arrivate nel capoluogo di provincia la scorsa settimana. Perché la visita è stata possibile solo grazie ad un cittadino al quale le visitatrici hanno chiesto informazioni e che si è offerto di accompagnarle in luogo di un bus o di un taxi. Entrambi inesistenti.
Non è un richiamo polemico quello della visitatrice, arrivata da Parma in regione per visitarla e conoscerla, ma un garbato suggerimento che dovrebbe essere recepito affinché sia davvero reso concreto quel progetto di rilancio turistico che purtroppo si scontra con la realtà. Fatta di piccoli tasselli che non si incastrano mai e che rendono ancora molto lontana la possibilità di diventare luogo attrattivo e meta turistica.
Se il 25 aprile, Primo Piano Molise ha raccolto lo sfogo di chi, arrivato a Isernia, aveva trovato chiusi tutti i bar per cui prendere un caffè, un tramezzino o una bottiglia d’acqua si era trasformato in una mission impossible, il 2 giugno in servizio non c’erano né bus né taxi. Un bel problema per chi avrebbe voluto raggiungere il Museo, a quattro chilometri dal centro abitato, ovviamente aperto. Un problema risolto solo grazie al signor Pietro, cittadino esemplare, trasformatosi in Cicerone automunito per non deludere le turiste provenienti dall’Emilia Romagna.
La settimana scorsa la signora Paola, assieme alla sua comitiva, arriva in regione per un viaggio.
«Ci hanno accolto il verde brillante dei prati ed il giallo splendente delle fantastiche ginestre fiorite – racconta entusiasta Paola -. Bravissime guide ci hanno accompagnato a Larino, Sepino, Pietrabbondante e in tanti altri posti. Ci sono sembrate molto orgogliose della loro e della vostra terra. Il 2 giugno, con due amiche, avevamo deciso di staccarci dal gruppo per visitare il Museo Paleolitico che dista quattro chilometri circa da Isernia. Non siamo riuscite a trovare né un autobus, né un taxi, né altri mezzi di trasporto. Capisco fosse un giorno festivo, ma qualche mezzo di trasporto per i turisti deve esserci». C’è dispiacere nelle sue parole, Paola non intende puntare il dito ma spiega. «Voglio segnalare questa circostanza non per una sterile polemica ma perché si provveda a rendere più agevole il raggiungimento di questo fantastico Museo. Noi siamo riuscite a visitarlo solo grazie all’eccezionale gentilezza del signor Pietro, un alpino che era in giro per la festa della Repubblica, al quale una di noi aveva chiesto informazioni. Ci ha accompagnato, visitato il museo con noi, riaccompagnandoci poi in città. Portiamo a casa le bellezze e la storia del Molise, ma soprattutto e non ultima la gentilezza del signor Pietro». Al quale l’amministrazione comunale dovrebbe consegnare un riconoscimento ufficiale per aver evitato una brutta figura alla città dove, il 2 giugno, con la prospettiva di un ponte di 4 giorni e la previsione di un notevole afflusso turistico, non c’erano in servizio né bus né taxi. Ma magari i bar stavolta erano aperti.
ppm

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