Il fiuto di inquirenti e investigatori non ha sbagliato, nemmeno questa volta. Perché quei due giovani, responsabili della rapina al supermercato di San Lazzaro, si erano intrufolati in quella abitazione adiacente al negozio, nascondendosi nel sottotetto? Non era una casualità, come avevano subito immaginato. I rapinatori campani, arrivati a Isernia la sera prima del colpo al Dok messo a segno intorno alle 7.30 del 10 giugno, non avevano trovato il portone di quel condominio aperto per caso, non avevano infilato le scale ignari di dove nascondersi e attendere che le acque si calmassero. No, avevano un complice. Che secondo le accuse abita proprio in quello stabile, che dal suo balcone può tenere sotto controllo tutto quanto avviene in quel supermercato, orari di arrivo e di uscita, movimenti. E, soprattutto, i momenti in cui, in quel negozio, c’è poca gente. Anzi, nessun cliente come la mattina del colpo.
E alla fine, dopo un mese di indagini e riscontri, la mente della rapina è stata identificata.
Ieri mattina, gli agenti della Questura del capoluogo pentro, diretta dal questore Vincenzo Macrì, hanno suonato alla sua porta, nello stabile accanto al supermercato Dok. Gli uomini della Squadra Mobile, coordinati dal vicequestore Lorenzo Cariola, hanno eseguito su delega della Procura di Isernia, la misura cautelare emessa dal gip nei confronti di quello che è nei fatti il terzo uomo, gravemente indiziato di aver partecipato alla rapina in concorso con i due campani arrestati in flagranza qualche ora dopo il colpo dagli agenti del reparto Volanti. I due si erano nascosti in quello stabile, nel sottotetto.
Da anni residente ad Isernia, stesse origini campane degli arrestati, gravato da molteplici precedenti penali per reati di analoga indole: secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’uomo, grazie alla vicinanza con l’esercizio commerciale, avrebbe monitorato le attività del supermercato e soprattutto gli orari dei dipendenti per giorni. Avrebbe osservato quotidianamente i movimenti del personale e così, una volta certo degli orari, avrebbe organizzato e diretto il colpo coinvolgendo i due giovani campani, i quali sarebbero poi stati i due autori materiali della rapina.
Il terzo uomo, nei fatti la mente del colpo, è stato tradito però dai suoi due allievi: i campani, già dinanzi al gip in sede di interrogatorio di convalida dell’arresto, lo hanno indicato come l’organizzatore del colpo. Di più: una volta scoperti e finiti in manette, gli autori materiali della rapina hanno descritto nei minimi particolari anche come sono stati ingaggiati per il colpo, quale il piano studiato dall’organizzatore e la dinamica dei fatti.
Dichiarazioni che ovviamente sono state vagliate scrupolosamente ma soprattutto sono state tutte riscontrate dalla polizia giudiziaria delegata per le indagini e ulteriormente ‘certificate’ dai filmati di videosorveglianza esterna del supermercato.
La mente del colpo, l’uomo con la finestra sul supermercato, quindi è stato identificato e ieri mattina trasferito in carcere per essere sottoposto nei prossimi giorni all’interrogatorio di garanzia da parte del gip e del sostituto procuratore delegato per le indagini nel corso del quale potrà rappresentare le sue ragioni difensive ai sensi del codice di procedura penale.
«Tale ulteriore sviluppo della vicenda – commenta il procuratore Carlo Fucci in una nota stampa – comprova ancora una volta l’efficienza e l’efficacia del lavoro delle forze dell’ordine sul territorio, sia in caso di intervento immediato, come avvenuto in occasione dell’arresto in flagranza dei primi due indagati da parte del Reparto Volanti, sia nel corso delle successive indagini di polizia giudiziaria, in tal caso positivamente effettuate dalla Squadra Mobile. Tale prezioso lavoro investigativo, svolto in sinergia con questa Procura della Repubblica, con il coordinamento delle indagini da parte del procuratore e la direzione delle stesse da parte del sostituto delegato, è reso possibile tuttavia anche dal prezioso contributo della cittadinanza, che in questo, come in altri casi, ha fornito preziose indicazioni utili all’individuazione dei presunti responsabili del grave episodio di rapina».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.