La camera di commercio vuol vendere gli immobili di corso Risorgimento a Isernia. Una mossa che ha messo in allarme i dipendenti: il timore è che sia il primo passo verso lo smantellamento del servizio e – chissà- anche una riduzione del personale.

A lanciare l’allarme è il sindacato Csa Fiadel: “Chiediamo di non procedere alla vendita dei locali in quanto ciò rappresenta un danno per l’erario e per la collettività atteso che, pagare un fitto per nuovi locali da adibire al servizio camerale, è un’operazione di per sé del tutto irrazionale e antieconomica.

Inoltre si ricorda che sono state investite decine di migliaia di euro per il “cablaggio” (tra i migliori a livello nazionale) che comporterebbe un ulteriore danno sia erariale, sia rispetto all’interesse generale per il patrimonio pubblico che andrebbe così vanificato.

Inoltre va considerato che l’attuale periodo è il peggiore per effettuare una vendita immobiliare attesa la crisi del settore, per cui, molto probabilmente si andrebbe incontro ad una svendita che aggiungerebbe ulteriore danno alla collettività”.

Altro punto sul quale si chiedono chiarimenti è quello legato ai livelli occupazionali: “In ogni caso tale operazione dannosa comporta l’ulteriore rischio che essa sia l’anticamera mascherata di un possibile smantellamento di un servizio sul territorio di Isernia, per non parlare dei danni per l’occupazione, poiché mette a rischio anche le famiglie degli attuali dipendenti camerali che questo Sindacato tutela e difende unitamente all’interesse pubblico generale e territoriale sopra rappresentato”.

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