Un momento importante per il confronto con il territorio, ma anche una sorta di ‘endorsement’ alla ricandidatura del presidente Paolo Di Laura Frattura alla guida della Regione. Questa, in sostanza, l’analisi della visita del segretario del Pd Matteo Renzi a Venafro fatta dal vertice della Provincia di Isernia Lorenzo Coia.
Una tappa, fissata a pochi mesi dalle elezioni regionali «penso possa essere letta – ha evidenziato il presidente dell’ente di via Berta -come una investitura ufficiale alla ricandidatura di Frattura alla presidenza. Del resto il rapporto di Frattura con Renzi è costante, così come quello che il governatore ha avuto e continua ad avere con il governo nazionale. Il risultati avuti sono stati ottenuti anche grazie a questa sintonia. E credo che questo sia un aspetto che non può essere sottovalutato, perché ha portato a grossi risultati sul piano economico, ma per quel che concerne i finanziamenti, oltre che sul piano politico».
Coia ha anche voluto porre l’attenzione sul valore della visita dell’ex premier. «Si tratta di un tour – ha evidenziato – basato essenzialmente sull’ascolto. È fondamentale il rapporto con il popolo italiano e il fare insieme le cose, che è una costante del suo modo di fare politica. Quando si governa insieme si sbaglia insieme e si indovinano le scelte insieme – ha detto ancora il vertice dell’ente di via Berta -, però è un’intera classe dirigente che scommette sul futuro. Questo, secondo me, è il valore più importante del viaggio di Renzi. Lui si è rimesso in discussione, ha rinunciato al suo posto di potere. Ci sono grosse prospettive e può giocare un ruolo fondamentale a livello europeo. Gli uomini non sono tutti uguali, ma Matteo Renzi abbia qualcosa in più e può portare avanti il nstro Paese in una Europa rinnovata.
Il rapporto è stato costante con il governo nazionale e i risultati che si sono avuti sono dovuti anche a questo. Io faccio politica d tanto tempo e non ho mai visto tanti ministri in giro per il piccolo Molise. Avere questa sintonia politica col governo nazionale è importante. Non la ricordo neppure ai tempi di Berlusconi. Certo – ha concluso – ci aspettano battaglie difficili, in Molise come nel Lazio, ma speriamo di riuscire a vincerle».

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