C’è chi già attende il libro numero due sulle rivelazioni di Luca Palamara, poiché di materiale sul “sistema” magistratura ce ne stava a iosa nelle chat intercettate dal trojan inserito nel telefonino dell’ex presidente dell’Anm. Tra gli episodi non contenuti nel volume-intervista dato alle stampe assieme ad Alessandro Sallusti, ad esempio, mancano retroscena come quelli della nomina al vertice della Procura di Larino, di cui si è discusso ieri al Consiglio superiore della Magistratura e l’esito è clamoroso. Esce Isabella Ginefra, la cui nomina del 2018 è stata annullata, entra Elvira Antonelli, che abita a Termoli. Aveva chiesto a più riprese appoggio e aiuto all’allora consigliere del Csm Luca Palamara per essere nominata procuratore di Larino, cosa che effettivamente avvenne nel settembre del 2018. Ora per quelle chat di “autopromozione”- contenute nel cellulare di Palamara, che la procura di Perugia ha inviato a maggio del 2020 a Palazzo dei marescialli – l’attuale Consiglio superiore della magistrati ha deciso di annullare la nomina di oltre due anni fa di Isabella Ginefra e di indicare al suo posto, una dei concorrenti dell’epoca, Elvira Antonelli, sostituto procuratore a Sondrio. In realtà la nomina di Ginefra era già stata vanificata nel 2020 dal Consiglio di Stato per altre ragioni, a partire dalla mancata comparazione del suo profilo professionale con quello di uno dei concorrenti. Ma il Csm a larga maggioranza nella seduta di ieri ha deciso di procedere con uno strumento poco utilizzato, l’annullamento d’ufficio. Lo ha fatto ritenendo che se il plenum del 2018 avesse avuto conoscenza dei fatti emersi due anni dopo non avrebbe proceduto alla nomina di Ginefra, vista la gravità della condotta. Dalle chat è emerso che non fu solo Ginefra a ricorrere con Palamara a un’”insistente autopromozione”, come ha detto il relatore Giuseppe Marra (Autonomia e Indipendenza). All’allora punto di riferimento di Unicost chiese aiuto e sostegno anche anche il suo diretto concorrente, Antonio Clemente, che in Commissione ottenne più voti di Ginefra. Un esito non gradito a Ginefra, che mandò -ricostruisce la delibera approvata oggi -”messaggi molto contrariati”, ottenendo “ancora rassicurazioni del dottor Palamara sul suo personale impegno a far ribaltare il voto a livello di plenum (“Sappi che non mollerò un cm per te”; “Sono più determinato che mai”). Si tratta di una “caduta deontologica”, ha sottolineato Marra, ricordando che “il codice etico dei magistrati vieta di chiedere aiuto ai consiglieri e di interferire nelle nomine”. E dicendosi certo che “se le chat fossero state conosciute all’epoca avrebbero certamente portato a valutazione diversa, tale da impedire la nomina di Ginefra”. Nel provvedimento di nomina della Antonello, osserva il relatore che, esaminati approfonditamente i fascicoli personali degli aspiranti e la documentazione depositata nella presente procedura di concorso, la dottoressa Elvira Antonelli risulta certamente il magistrato più idoneo, per attitudini e merito, al conferimento dell’ufficio di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino”. Questi, alcuni passaggi dell’ampia discussione svoltasi nelle scorse ore nell’ambito della seduta del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura convocata per discutere l’assegnazione del posto di Procuratore della Repubblica di Larino. Una discussione che ha portato alla nomina della dottoressa Elvira Antonelli a nuovo Procuratore dell’ufficio inquirente frentano. Il Procuratore di Sondrio, nei diversi rapporti informativi redatti sul conto della candidata, ha posto reiteratamente in risalto il ruolo significativo svolto dalla dott.ssa Antonelli nell’ufficio, quale sostituto di maggiore anzianità fin dal momento della sua immissione in possesso; in particolare, ha evidenziato che, per l’esperienza maturata e per la profonda conoscenza delle tipologie delittuose del territorio, ha dimostrato di saper collaborare con apprezzabile efficacia e tempestività di risultati sia con il personale affidatole, sia con tutta la Polizia Giudiziaria impegnata nelle indagini, che ha seguito anche nella crescita professionale e nell’aggiornamento. Ha fatto fronte ai propri impegni selezionando adeguatamente le priorità ed impartendo istruzioni pertinenti al fine di migliorare tempi e modi di definizione dei procedimenti. Ha riferito, inoltre, che la sua disponibilità alle esigenze dell’ufficio è avvenuta senza remore e con generoso slancio nei confronti degli altri colleghi”. Questo, altro passaggio della discussione messo nero su bianco, che ci serve per capire meglio chi è la dottoressa Elvira Antonelli. Un magistrato che da trent’anni ricopre con alto senso del dovere e con merito il ruolo, anzi i ruoli che in questo lungo lasso di tempo ha ricoperto in magistratura. Nata a Termoli, il 29 luglio del 1963 la dottoressa è cresciuta in una famiglia dove il diritto, la giustizia, il senso civico del vivere erano, e sono, pane quotidiano. Lei, figlia primogenita di un noto avvocato Achille, già vice pretore a Termoli fin da piccola ha maturato l’idea di seguire le orme del padre e dopo gli studi classici, la laurea in Giurisprudenza conseguita a Teramo, la sua passione la porta a concorrere per un posto in magistratura. Nel breve giro di pochi anni, vince ben due concorsi, ma sceglie la strada della magistratura e così partendo dall’ufficio di auditore di Campobasso, riceve la prima nomina a sostituto procuratore di Gela. Sposata con un rinomato professionista sanitario, scende in Sicilia, nella Sicilia falcidiata dalle stragi e qui si fa le ossa venendo a contatto con le difficoltà di una terra che però porterà sempre nel cuore. Dopo 4 anni in Sicilia e due figli, il nuovo trasferimento, per ironia della sorte al Nord, alla Procura di Sondrio. Dalle piramidi alle Alpi la dottoressa Antonelli si dedica anima e corpo all’ufficio inquirente tanto da divenire in poco tempo punto di riferimento per i vari dirigenti della Procura. A Sondrio, la dottoressa mette al mondo, un’altra figlia. Amplia la sua famiglia, ma nello stesso tempo porta avanti con estrema professionalità il suo incarico. Tanti gli anni passati a Sondrio e poi quell’opportunità, un posto vacante alla Procura di Larino dopo il trasferimento di Ludovico Vaccaro a Foggia. Era il 2017. La dottoressa lo coglie al volo e partecipa al concorso. Un concorso che però vede come assegnataria l’attuale reggente Isabella La Ginefra che a distanza di qualche anno, come riportato nella documentazione pubblicata sul sito del Consiglio superiore della Magistratura, risulterà coinvolta nel cosiddetto ‘Sistema Palamara’ che di fatto ha indotto ieri il Csm ad annullare la sua nomina e a procedere con quella della dottoressa Antonelli.

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