Già trascorso quasi un mese, dei 75 giorni che il Tar Molise ha dato al Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno per saldare il dovuto alla Banca Sistema spa. Ballano somme ingenti, per un ente in grave crisi finanziaria e avviato alla riforma. Situazione drammatica, amministrativamente parlando, come hanno anche evidenziato sia agricoltori che associazioni di categoria, che dopo la relazione gestionale del commissario Vincenzo Napoli, in cui lamentava la totale assenza di risorse finanziarie utili a garantire l’ordinaria funzionalità dell’ente consortile, a cui è affidato anche l’incarico di procedere alla fusione col Consorzio di Bonifica larinese. Ora devono trovare questo importo davvero significativo, rivendicato dalla Banca Sistema Spa, in forza di una sentenza del Tribunale di Larino (n. 172 del 2019), nella parte in cui ha condannato il Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno al pagamento della capital somma di euro 1.048.697,91, maggiorata degli interessi moratori ex D.lgs. n. 231/2002, oltre alla rifusione sia delle spese di lite, sia di quelle per lo svolgimento della Ctu. Tale sentenza, munita della formula esecutiva il 29-31 maggio 2019, è stata notificata al Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno in data 10 giugno 2019. In atti, inoltre, vi è l’attestazione del suo passaggio in giudicato (dal 10.7.2019) rilasciata dai competenti uffici del Tribunale di Larino il 2 agosto 2021. Il Consorzio non ha ottemperato alla sentenza corrispondendo l’importo dovuto a titolo di residuo capitale, interessi e spese legali. Il creditore si è rivolto al Tar Molise, dove l’ente non si è costituito nemmeno in giudizio, giunto alla fase decisionale nella camera di consiglio del 6 aprile scorso.
«Il Consorzio intimato non ha fornito alcun elemento volto a dimostrare di aver provveduto integralmente all’adempimento imposto dal giudicato. Va dunque ordinato al Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno di procedere al pagamento delle somme liquidate a suo carico nella sentenza in epigrafe: pagamento che dovrà avere luogo nel termine ultimativo di 75 giorni dalla notifica o dalla comunicazione della presente sentenza. In conformità alle richieste della parte ricorrente occorre, inoltre, nominare fin d’ora, per il caso di inottemperanza perdurante oltre il termine appena assegnato, un Commissario ad acta, nella persona del Prefetto di Campobasso (con facoltà di delega in favore di un qualificato funzionario del suo ufficio). Il Commissario dovrà attivarsi, dietro apposita istanza di parte ricorrente, in caso di vana scadenza del termine sopra indicato, e a sua volta provvedere nell’ulteriore termine di settantacinque giorni. Una volta espletato l’incarico, sarà sua cura depositare una succinta relazione sull’attività svolta con la richiesta di liquidazione del proprio compenso e relativa nota spese, nel rispetto del termine perentorio dettato dall’art. 71 del d.P.R. n. 115/2002», quanto affermato dal Tar Molise.

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