Il conto alla rovescia scattato sul nuovo ospedale di Vasto, crono-programmato in sette anni, coinvolge in prospettiva anche le scelte future della sanità pubblica bassomolisana.
Diversamente non potrebbe essere, visto che si parla di un ospedale di confine, in tutti i sensi. Non soltanto a livello geo-referenziato, ma anche nelle visioni strategiche di un Abruzzo sempre più attore di un palcoscenico interregionale. Di questo abbiamo parlato col presidente del Comitato San Timoteo, Nicola Felice, che individua in questa novità, o per lo meno, ufficializzazione, stimolo e non spauracchio per le sorti del nosocomio di cui la stessa realtà associativa porta il nome.
«Diciamo che qualsiasi notizia iniziativa che riguarda la sanità pubblica, come costruire e realizzare un ospedale, nuove strutture, deve essere positiva a prescindere, a prescindere da dove si faranno. Noi su questo abbiamo particolare attenzione vista la posizione al confine col Basso Molise, dove loro sicuramente puntano molto ad estendere i servizi anche al nostro territorio. Tuttavia, questo non ci deve allarmare più di tanto prima perché la realizzazione dell’ospedale cronoprogramma comporta almeno 7 anni, ma sappiamo bene che poi tra imprevisti e atti amministrativi potrebbe durare molto di più, e anche a livello finanziario occorre vedere se lo stanziamento sarà sufficiente. Tutto questo deve essere di stimolo per noi, anche perché al basso Molise non servono strutture nuove, ma occorrono medici e personale sanitario per fare funzionare quelle che già abbiamo, come a Termoli».
Poi, l’ingegner Nicola Felice lancia un sasso nello stagno, probabilmente onda di ritorno a conferma di quanto era stato vaticinato nell’incontro autunnale con struttura commissariale e Asrem.
«Una buona notizia è che stiamo ricevendo conferme, anche di recente, che presto saranno promossi i concorsi per i primariati che mancano all’appello, per tutte le discipline attualmente scoperte».
Un vulnus sul quale il comitato San Timoteo si era speso molto in passato, nelle conferenze stampa e nei documenti trasmessi ai vertici della sanità molisana.
«Inoltre, l’altra novità riguarderà il reparto di Cardiologia, dove c’è il servizio salvavita di Emodinamica. Da unità operativa dipartimentale sarà Uoc e questo attrarrà anche nuovi medici per la funzione apicale in reparto. Sono prodromi della volontà di rafforzare il San Timoteo e per questo non dobbiamo temere la realizzazione del nuovo ospedale di Vasto; poiché a noi basta soltanto ripristinare i servizi che abbiamo già. Certamente dovremo anche impostare una strategia collaborativa attraverso gli accordi di confine, ma con le carte in regola».
Nicola Felice non vuole abdicare al possibile potere contrattuale anche nei confronti delle interlocuzioni di carattere istituzionale. Si attende sempre l’incontro col governatore Francesco Roberti, con l’assessore Iorio e il resto della struttura, anche se la dottoressa Lolita Gallo è stata già parte di un briefing nel recente passato. Le vicissitudini di salute del presidente della Giunta regionale del Molise hanno chiaramente dilatato i tempi del rendez-vous.
L’ottimismo si frena quando si parla del Punto nascita, poiché non è inserito nel nuovo piano operativo e al tavolo ministeriale più volte ne è stata chiesta la chiusura.

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