Il circolo Sel di Termoli torna sulla questione del raddoppio della linea ferroviaria Termoli-Lesina e lo fa in sostegno della cittadinanza per la tutela dall’inquinamento elettromagnetico ed acustico ambientale.

“La realizzazione del raddoppio dei binari – si legge in una nota – è quasi in dirittura d’arrivo, visto che sarebbero utilizzabili le risorse destinate per le opere infrastrutturali strategiche comprese nel corridoio adriatico in cui Termoli è inserita. Le risorse già disponibili per il lotto due che riguarda la tratta di competenza del territorio di Termoli-Campomarino sono pari a 106 milioni inseriti nella programmazione 2014-2020 e aspettano l’ok definitivo del Comitato Interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Un risultato importante per la definizione di una vicenda che si trascina da troppo tempo con il susseguirsi, nell’ultimo decennio, di protocolli d’intesa tra Regione Molise, società RFI e Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, mai sviluppati in progetti definitivi e, quindi, mai ratificati per l’affidamento delle opere”.

Il comune di Termoli pur avendo dato parere favorevole al nuovo progetto preliminare di potenziamento lo ha fatto in maniera condizionata alla presenza di prescrizioni vincolanti per il contenimento del rumore, non avendo preso in considerazione RFI l’impatto determinato dall’aumento del traffico ferroviario nell’abitato di Termoli.

Di qui la richiesta all’amministrazione Sbrocca. “Perché si adoperi – fanno sapere da Sel – per predisporre una soluzione alternativa al progetto preliminare presentato da RFI che si limita a interventi di mitigazione e/o contenimento del rumore con barriere fonoassorbenti opache, fortemente invasive dal punto di vista paesaggistico, non sufficienti a schermare completamente un numero consistente di edifici residenziali nel tratto urbano che va dal cavalcaferrovia della Madonnina lato sud fino al cavalcaferrovia di via Duca degli Abruzzi. Il Comune faccia propria l’unica ipotesi più convincente per abbattere alla sorgente l’inquinamento acustico rendendolo pressoché nullo, con l’interramento della ferrovia nell’abitato, che, in termini di costi, è avvantaggiato dal fatto che i binari sono livellati sulla quota di campagna che insiste in una trincea scoperta. L’Amministrazione di Termoli dia valore politico alla difesa del territorio con un progetto di risanamento della componente “uomo” e salute pubblica rispetto anche all’inquinamento elettromagnetico, concretizzando l’aspettativa, mai sopita della cittadinanza, di delocalizzare la sottostazione elettrica delle ferrovie attualmente in esercizio, e, di conseguenza, eliminare l’elettrodotto ad alta tensione che attraversa il quartiere Crocifisso, partendo da Viale Trieste ed estendendosi nel tessuto paesaggistico e urbano della città”.

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