Dopo l’incontro di 3 sere fa alla sede della Cgil di Termoli, il comitato formato dagli ex lavoratori dello Zuccherificio del Molise ha inviato una lettera aperta al Ministro per lo Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. Una iniziativa che vede aprire una nuova breccia politica, dunque, dopo i tentativi ripetuti nell’ultima legislatura regionale di centrosinistra e anche dopo gli approcci con la nuova giunta di centrodestra a Palazzo Vitale. Una missiva che innanzitutto illustra l’excursus della vertenza, calcando la mano sulle presunte responsabilità di ordine istituzionale regionale, e che si conclude con l’appello affinché sia il numero uno del Movimento 5 Stelle a trovare una soluzione in tempi stretti. «Con la presente intendiamo informarla della grave situazione in cui versano le maestranze dell’ex Zuccherificio del Molise. Dopo la riforma Ocm zucchero, che a livello europeo ha notevolmente ridotto le quote di produzione zucchero nazionali, il settore saccarifero italiano ha subito una drastica riduzione, con la chiusura quasi totale degli stabilimenti. Lo Zuccherificio di Termoli, che negli ultimi anni era di proprietà esclusivamente regionale, dopo varie vicende ha definitivamente chiuso i battenti nel dicembre del 2016. Da allora, le forze politiche che governavano la regione, hanno messo in campo varie iniziative che dovevano dare una alternativa lavorativa a tutte le maestranze. Dopo diciotto mesi ci ritroviamo con gli ammortizzatori sociali concessi, mobilità, già scaduti per un primo scaglione di lavoratori, che praticamente si ritrovano senza nessuna forma di sostentamento; per gli altri l’agonia avrà una durata leggermente superiore, fino a dicembre prossimo. Tutte le iniziative prese dalla classe politica locale, del vecchio governo ma anche del nuovo da poco insediatosi, non hanno prodotto nulla di concreto; le promesse sono state tante, ma si sono rivelate solo fumo negli occhi. Il danno economico che ha colpito il territorio, coinvolgendo anche l’indotto, è stato enorme, tenendo presente che nella nostra realtà le attività produttive sono limitate, le possibilità di ricollocarsi sono alquanto scarse data anche l’età delle persone coinvolte; i soggetti che hanno perso il lavoro e la dignità ad esso legata. Sono stati illusi dalle politiche regionali che dovevano risolvere il problema. Le facciamo di nuovo presente che lo Zuccherificio del Molise, era una partecipata al 100% della Regione e con una delibera del 18 ottobre 2016, votata da tutti i consiglieri, la giunta regionale prendeva l’impegno a ricollocare le ex maestranze. Sentendoci abbandonati e presi in giro, ci rivolgiamo a lei, Ministro del Lavoro, affinché possa trovare una rapida ed efficace soluzione per la nostra vertenza. Fiduciosi del suo impegno, le porgiamo distinti saluti».

Un Commento

  1. Marcello Cerea scrive:

    E’ una storia vergognosa, e non oso immaginare che cosa possa significare per la famiglia. Qualcuno dovrà pagare!!!

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