Intorno alle 10 di ieri mattina il silenzio di una mattinata di metà settimana in piena clausura da coronavirus si è squarciato a causa di un gesto sofferto e doloroso, ma pieno di dignità. L’86enne Salvatore Aquilino, già presidente del circolo anziani di via Sannitica e attivo nei Nonni vigili, fin quando sono stati operativi, ha deciso di togliersi la vita, portando con sé una scaletta di legno, a cui aveva affisso un messaggio con cui spiegare il suo gesto e tanto di foto e sue credenziali. E’ salito sulla scaletta e si è lanciato nel vuoto, cadendo a terra a Pié di Castello. A prim’acchito era sembrato molto più giovane, 60-65 anni com’era sembrato ai soccorritori giunti a Piè di Castello e alle stesse forze dell’ordine, ma ne aveva 86, compiuti due mesi fa. Questa l’età dell’anziano che ha compiuto un gesto estremo nella mattinata di ieri lanciandosi dal muraglione del borgo antico di Termoli. Si tratta di un residente a Termoli, originario della provincia di Foggia, ma che da moltissimi anni viveva qui ed era rimasto solo negli ultimi tempi. Sul posto intervenuti il 118 Molise, i volontari della Misericordia di Termoli e le forze dell’ordine, Capitaneria di Porto e in loro supporto i Carabinieri della compagnia di Termoli. Dopo il nulla osta del Pm, la salma è stata trasportata all’obitorio del San Timoteo. L’86enne era noto in città, aveva ricoperto incarichi associativi importanti. Ha lasciato anche un messaggio, affisso sulla scaletta di legno che ha usato per scavalcare il muraglione, “Meglio morire da eroe”, e poi lasciava alcune notizie di se stesso e chi dover avvisare dopo la triste fine della sua esistenza, una nipote, di cui ha iscritto anche il numero di cellulare. Era molto conosciuto e tutti hanno commentato la triste notizia col dramma della solitudine.

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