Dedicata a Rita Fossaceca, la dottoressa di Trivento uccisa in Kenya il 28 novembre 2015, la piazzetta che ospita il parco giochi realizzato dall’amministrazione comunale in via B. Mastroiacovo.
Alla cerimonia, che si è tenuta domenica scorsa, sono intervenuti i genitori e lo zio sacerdote, che in quel tragico giorno di circa otto anni fa erano con lei in Africa, il professor Alessandro Carriero, cofondatore con Rita dell’associazione “For Life Onlus” e collega all’ospedale di Novara dove lavorava come radiologa interventista, il sindaco Pasquale Corallo e, soprattutto, tanti concittadini che l’hanno conosciuta e amata.
La casa dei genitori di Rita, dove tornava appena i suoi tanti impegni professionali e con i bambini africani glielo consentivano, si trova a pochi metri dal piccolo parco che da domenica scorsa porta il suo nome.
Il sindaco ha ricordato le grandi doti umane e professionali della dottoressa a cui è stato intestato dall’Asrem anche il poliambulatorio di via Acquasantianni.
Il prof Carriero, con il quale ha condiviso per diversi anni la direzione della Onlus “For Life”, ha parlato del suo grande amore per i bambini e del villaggio di Mijomboni in Kenyaper il quale Rita si era spesa fino al suo ultimo giorno di vita. In questa iniziativa aveva coinvolto tutta Trivento, dal fratello agli amici, dallo zio sacerdote fino ai genitori che aveva voluto con sé in quello sfortunato ultimo viaggio fatto nel novembre del 2015.
Sono stati tanti i triventini che l’hanno seguita in Africa per aiutarla nel villaggio del fanciullo di Mijomboni, struttura che accoglieva i bambini abbandonati. A tutti loro offriva un tetto, cure mediche e anche l’opportunità di studiare e riscattarsi da una vita difficile.
Nel suo ultimo viaggio volle con sé anche la mamma proprio per fargli vedere quello che la sua associazione stava realizzando in Africa. Purtroppo la sera prima di riprendere l’aereo per tornare in Italia con la famiglia e alcune infermiere volontarie, fece irruzione nel resort che li ospitava un commando di rapinatori e lei, per difendere la mamma, fu colpita al petto da un colpo di pistola.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i suoi alti meriti nel mondo del volontariato le ha conferito la medaglia d’oro al valor civile.
Adesso a ricordare il suo nome e il suo estremo sacrificio nel paese dove aveva vissuto fino all’età di 18 anni, ma nel quale tornava sempre con grande gioia, c’è anche il piccolo parco giochi, dedicato a lei e ai piccoli angeli, ovvero i tanti, troppi, bambini che hanno perso la vita a causa di guerre, violenze e fame.
Nel corso degli anni sono stati tanti i comuni italiani, a cominciare da quello di Novara dove Rita si era trasferita per lavoro, che l’hanno ricordata intitolandole parchi, strade e biblioteche.
Rita Fossaceca, che al momento della morte aveva 51 anni e una brillante carriera medica davanti a sé, resta un grande esempio di amore per il prossimo e soprattutto per quei bambini africani che lei amava come fossero suoi figli.

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