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Altro che «va tutto bene» e «abbiamo risposto puntualmente alle contestazioni». La Corte dei conti, nei giorni scorsi, ha inviato una nota al Comune di Venafro sollevando ben 16 obiezioni sul Consuntivo 2014.
Nella nota del 5 ottobre scorso, dunque, il magistrato istruttore Alessandro Verrico ha fatto sapere di voler instaurare «formale contraddittorio» con il sindaco Antonio Sorbo circa i conti di Palazzo Cimorelli. Alla sezione molisana della Corte non sono chiari alcuni punti, pertanto ha chiesto al Comune di voler rispondere puntualmente entro 15 giorni, ovvero in settimana.
I rilievi. Il primo rilievo riguarda «il Fondo svalutazioni crediti», che a quanto risulta non è «confluito nella quota vincolata dell’avanzo di amministrazione, nonostante la presenza, per gli esercizi precedenti al 2010, di residui attivi nel titolo I (401.575,50 euro) e titolo III (88.783,83 euro)».
Ma tra le principali criticità, oltre a diversi aspetti tecnici, figura quella che la Corte dei conti ha considerato «inefficiente attività di lotta all’evasione», con particolare riferimento alla fase dell’accertamento Ici/Imu, Tarsu/Tia/Tares, Cosap/Tosap. Infatti, si legge nella nota, «nel 2014 le riscossioni sono pari all’1,40%»; ancora peggio nel biennio precedente, 2012-2013, periodo commissariale, quando l’attività di riscossione è risultata addirittura assente.
Il magistrato istruttore ha poi chiesto lumi in merito all’anticipazione di liquidità presso la Cassa depositi e prestiti: il tema è stato spesso oggetto di scontro trta il capogruppo di minoranza, Alfonso Cantone, e l’assessore al Bilancio, Carlo Potena. In questo caso, la Corte dei conti chiede «chiarimenti in merito all’erogazione e all’ammontare dei crediti certi, liquidi ed esigibili per i quali è stata richiesta» l’anticipazione di oltre 4 milioni di euro, cifra «interamente riscossa nel 2014».
Le criticità sono numerose, e segnalano pure come «il risultato economico di esercizio al netto della componente straordinaria risulta in peggioramento rispetto all’esercizio precedente (- 9.229.765,12 euro)».
Tra le altre richieste di chiarimenti, al punto 3, è sottolineata «la presenza di residui attivi costituiti in anni precedenti al 2010 e ancora da riscuotere al 31 dicembre 2014 (72.543,18 euro)».
Spiegazioni l’amministrazione comunale dovrà dare pure su circa 400mila euro di debiti fuori bilancio che «ha determinato il superamento del parametro di deficitarietà strutturale (pari al 5,15% rispetto alla soglia dell’1%)».
Un punto è poi dedicato allo sforamento, seppure minimo, della spesa per «acquisto, manutenzione, noleggio e esercizio di autovetture».
L’ultima contestazione riguarda invece il riaccertamento dei residui approvato il 3 giugno 2015 con delibera di giunta comunale numero 92. In questo caso, la Corte dei conti fa sapere che «risulta un disavanzo pari a 2.101.240,93 euro da ripianare». Il magistrato istruttore ha pertanto chiesto che Palazzo Cimorelli invii la delibera di Consiglio di «ripiano del suddetto disavanzo». Inoltre, per quanto concerne «i residui attivi cancellati definitivamente che assommano al notevole importo di 393.587,13», occorre «fornire le ragioni che hanno determinato tali cancellazioni, rilevato che era stata già effettuata l’ordinaria operazione di riaccertamento prevista e che se l’ente avesse provveduto in tale sede il risultato al 31 dicembre 2014 sarebbe stato d’importo minore (45.395,84 euro)».
Infine, il magistrato istruttore ha chiesto «l’invio dei rendiconti – parte entrata relativi al quinquennio 2010-2014».
Le 16 richieste di delucidazioni dimostrano, in definitiva, come l’attenzione della Corte dei conti ai bilanci del Comune di Venafro sia altissima. Ed è, per la verità, destinata pure a salire quando dal Ministero daranno l’ok al piano pluriennale che passerà poi al vaglio proprio della Corte dei conti per l’esame finale. Insomma, per l’assessore delegato Carlo Potena e per tutta l’amministrazione comunale saranno giorni di duro lavoro per rispondere alle istanze del magistrato istruttore ed evitare contestazioni formali e ben più pesanti.

 

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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