A chi spetta effettivamente ripulire il terreno da piombo, benzo(a)pirene, idrocarburi pesanti (C>12), rame, benzo(g-h-i)terilene, benzo(g-h-i)perilene ed indenopire, e poi: arsenico, cromo, cadmio, indonepirene, benzo(b+k)fluororantene, ma anche cobalto, vanadio, tallio, benzene (a-h) antraceneed indonepirene? Questa è la domanda alla quale sono chiamati a rispondere i giudici amministrativi del Tar di Campobasso. Il proprietario del terreno inquinato in località Masseria Lucenteforte ha infatti proposto appello avverso l’ordinanza sindacale numero 92 del 2017 che impone la bonifica del sito. Dopo poco oltre due mesi dall’istanza, il Tribunale amministrativo regionale del Molise ha fissato dunque la camera di consiglio sul giudizio cautelare.
Nel suolo e nel sottosuolo della Piana di Venafro c’è un pò di tutto, come scoperto a seguito delle analisi sui campioni effettuate dall’Arpa e relate ai prelievi nel 2014 sui terreni della Piana di Venafro. Gli esperti avevano segnalato una presenza «superiore al valore limite consentito» quando non addirittura di «valore elevato» di diverse sostanze inquinanti. Così il sindaco, era l’8 settembre 2017, emanò l’ordinanza. La Procura a dire il vero nel caso di Masseria Lucenteforte ha anche individuato il responsabile dell’inquinamento e quindi degli sversamenti illeciti ed è anche contro questo “personaggio” – oltre che contro il Comune – che il proprietario del terreno ha proposto ricorso.
Stamattina i giudici metteranno dunque un primo punto non sulla vicenda penale bensì su quella amministrativa per rispondere alla domanda: chi dovrà effettuare la bonifica del sito contaminato? L’aspetto più importante è rappresentato comunque dal fatto che finalmente il sito verrà “ripulito”.

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