Il giorno dopo l’annuncio di misure forti da parte del sindaco Alfredo Ricci, sono in tanti ad intervenire per dare un contributo finalizzato alla risoluzione della grave situazione ambientale in cui – come dimostrato ampiamente da Primo Piano Molise – versa la Piana di Venafro. Antonio Tedeschi non ha dubbi: il traffico veicolare va deviato dal centro cittadino di Venafro. Così, almeno in parte, si risolve il problema inquinamento che attanaglia la Piana. Sulla stessa lunghezza d’onda – oltre, va detto, allo stesso Ricci e il governatore Toma – anche il senatore 5 Stelle Fabrizio Ortis secondo il quale «occorre rilanciare la necessità di realizzare una bretella che vada a deviare il traffico veicolare pesante, opera strategica per il nostro territorio dal punto di vista ambientale e anche economico. Dal canto mio, sono pronto a fare la mia parte nelle sedi competenti: il tempo è scaduto, basta perderne altro». «Le decisioni non sono più rinviabili. L’Anas prenda posizione e chiarisca una volta per tutte le sue intenzioni circa la realizzazione di un’arteria stradale capace di deviare il traffico veicolare da e verso Roma dal centro urbano di Venafro», ha commentato l’esponente dei Popolari per l’Italia impegnato sul fronte ambientale e visibilmente preoccupato per la situazione in atto nel territorio venafrano.
«I dati sono chiari – ha proseguito il relatore del Piano regionale integrato per la qualità dell’aria del Molise -: le centraline di monitoraggio dell’Arpa, posizionate in due punti sensibili della città, parlano di inquinamento record. Continui gli sforamenti registrati, sia per quanto riguarda le polveri sottili che per ciò che attiene il particolato fine. Uno scenario inquietante, in peggioramento anche nei primi giorni del nuovo anno. Una porzione di Molise che sta soccombendo sotto le continue vessazioni ambientali cui è sottoposta. Dagli impianti particolarmente impattanti già esistenti alla minaccia di nuove costruzioni a pochi passi, fino ad arrivare alle conseguenze del pesante traffico veicolare nel centro urbano della città. Aspetti verso i quali non possiamo abbassare la guardia. Sotto il profilo della viabilità ritengo che la costruzione di una bretella capace di deviare il flusso di veicoli provenienti da o diretti verso il Lazio dal centro urbano di Venafro non sia più procrastinabile».
Dunque, «al riguardo ho provveduto ad inoltrare una missiva all’Anas nella quale ho evidenziato le istanze del territorio e la necessità di procedere quanto prima alla realizzazione dell’opera. Intanto, a breve, il Consiglio regionale del Molise discuterà la mozione che ho presentato sull’argomento. Come ormai noto esiste già un progetto definitivo, costato 350mila euro, per la realizzazione della cosiddetta bretella di Ceppagna. Si proceda alla sua realizzazione o si dimostri di avere i mezzi per la costruzione della Mignano Montelungo-Sesto Campano, soluzione a quanto pare caldeggiata dall’Anas. La mia mozione – ha spiegato ancora Tedeschi – mira, in sostanza, ad impegnare il presidente della giunta regionale e l’assessore al ramo a verificare presso la stessa Anas e presso i Ministeri competenti le reali intenzioni al riguardo. Mi appello, infine alla delegazione parlamentare molisana, affinché faccia pressioni sul governo per sbloccare la situazione e facilitare la realizzazione di un’opera strategica, sia sotto il profilo ambientale, sia in termini di sviluppo socio-economico, che le popolazioni locali e il Molise intero attendono da anni».
“Chiamato in causa” da Tedeschi, Ortis si è detto dunque subito pronto a fare la propria parte. Chiedendo altresì la convocazione di un tavolo tecnico urgente che «dovrà prevedere la presenza del governatore Toma (il quale avrebbe dimostrato finora disinteresse verso la tematica secondo il 5 Stelle, ndr), dei vertici Anas e Ispra, dei rappresentanti dell’Arpa Molise e dell’Asrem. Il tema va affrontato con concretezza e senso di responsabilità, in modo da poter dare ai cittadini le risposte dovute. La situazione ambientale del Molise, e in particolare della provincia di Isernia, è di quelle preoccupanti e se le nostre esortazioni al governatore vengono colpevolmente ignorate, i cittadini meritano chiarezza in merito ai nuovi potenziali pericoli per la salute pubblica. Più volte abbiamo segnalato la mancata attuazione di programmi specifici e azioni mirate alla salvaguardia dell’ambiente, quali ad esempio opere di bonifica dei siti contaminati da sversamenti di rifiuti. Ora, con i dati delle polveri sottili registrati a inizio anno che fanno parlare di inquinamento record, non è più tempo di atteggiamenti pilateschi».

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