«Dal 10 marzo al 13 aprile abbiamo dato assistenza a 130 famiglie, con nuclei familiari in media di 3 persone. In un mese, a rotazione, abbiamo garantito a circa 1.800 persone viveri di prima necessità per 5 settimane senza soluzione di continuità»: don Salvatore Rinaldi parroco della chiesa “Don Orione”, alle spalle del Santissimo Rosario di Venafro, dà i numeri della solidarietà concreta dei suoi parrocchiani. «Non abbiamo avuto l’aiuto di nessuna Istituzione, nemmeno per le mascherine da dare ai nostri volontari. Non voglio fare polemica e chi mi conosce sa che amo lavorare e aiutare i più fragili senza chiedere mai nulla a nessuno se non al cuore dei miei parrocchiani che ancora una volta hanno dimostrato di vivere con spirito di fraternità e comunione questo difficile periodo caratterizzato dall’emergenza coronavirus». Don Salvatore ha messo a disposizione un deposito della sua parrocchia che si è riempito di generi di prima necessità all’inverosimile. Le famiglie assistite settimanalmente si sono recate al deposito a ritirare il pacco che bastava per una settimana, con dentro tutto ciò che era necessario: dalla pasta, all’olio, alla carne, alla frutta, al pesce, ai dolci, ecc.
«È stata una corsa senza freni alla solidarietà- ha aggiunto don Salvatore-. Il mio popolo ha aperto il cuore e ha donato tutto quello che poteva donare. Ed ora più che mai, emergono casi di famiglie e soggetti in difficoltà che in silenzio si ritrovano a dover affrontare le problematiche restrizioni imposte dalla realtà che da ormai un mese ha sconvolto tutta Italia. Per questo, la parrocchia insieme a tutti i suoi volontari ci siamo subito attivati per offrire un aiuto a chi ne ha bisogno, coinvolgendo l’intera comunità in un impegnativo progetto di solidarietà che prevede, in base alle possibilità degli aderenti, di offrire beni di prima necessità dai negozi ancora aperti, oltre che di partecipare ad una raccolta fondi attraverso i canali Facebook dedicati. Le offerte libere di cittadini che hanno lasciato delle donazioni presso le macellerie del posto per dare anche la carne tutti i giorni alle famiglie da noi assistite. Questa iniziativa nasce dalla sensibilità di alcuni concittadini che hanno ricevuto richieste di aiuto da parte di persone in difficoltà. Non è più il momento delle parole né delle opinioni! Ora dobbiamo dimostrare veramente di essere più che una comunità, una famiglia, porgendo concretamente la mano a chi ha più bisogno! Dobbiamo agire in fretta, la burocrazia ha i suoi tempi e molti non possono più aspettare. Bello è stato il gesto di un benefattore molto sensibile che a Pasqua ha donato a tutte le nostre famiglie assistite un pollo enorme. Come non ricordare chi ha offerto hamburger e altri prodotti, piccoli commercianti che senza nessuna esitazione hanno donato gran parte della loro produzione. Tutto questo è opera della gente comune ed è ancora più bello perché è la faccia migliore della solidarietà».
Infine don Salvatore, in qualità di cappellano dell’Ospedale Santissimo Rosario di Venafro, ricorda l’arrivo degli anziani da Agnone: «Anche qui i primi a soccorrere è stata la gente, i miei parrocchiani che hanno fatto arrivare di tutto per accogliere degnamente nostri fratelli in difficoltà. C’era molta paura per via delle problematiche legate alla sicurezza degli ambienti interni del nosocomio, ma la prova è stata superata soprattutto dai cittadini. In questo momento nessuno deve alimentare la polemica. Il dato di fatto che la solidarietà dei venafrani ha funzionato al di là di ogni più rosea aspettativa. Per quella venafranità genuina che si perde nella notte dei tempi, che qualcuno ha fatto bene a ricordare».

Marco Fusco

Un Commento

  1. Egidio Angiolillo scrive:

    Mi fa molto piacere che tantissimi venafrani siano cosí solidari???

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