Emergenza coronavirus: la città di Venafro non è più “zona rossa”. L’ordinanza del presidente della giunta regionale Toma aveva “rinnovato” un precedente provvedimento con ulteriori restrizioni e limitazioni fino al 19 aprile 2020.
Tutto questo cosa vuol dire? Poco o nulla avverte il sindaco di Venafro Alfredo Ricci: «Le limitazioni attuali restano tutte in vigore perché derivano da disposizioni nazionali. L’unica differenza sarà il venire meno dell’obbligo di uso di mascherine in entrata e in uscita da Venafro. Il resto uguale. Compreso il divieto di spostarsi verso altri comuni, regionali o extraregionali. Quindi lunedì sarà come domenica per intenderci. Occorre continuare a mantenere alta la guardia. È bene ricordarlo sempre».
Ricordiamo che il provvedimento restrittivo della regione fu firmato dal governatore Donato Toma a seguito del contagio di alcuni pazienti ricoverati al “Neuromed” di Pozzilli. E significò che «in aggiunta alle misure statali, regionali e commissariali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti, a decorrere dal giorno 6 aprile 2020 e fino al 19 aprile 2020, con riferimento al territorio dei Comuni di Pozzilli e Venafro, l’obbligo: a) alle persone fisiche ivi residenti e/o dimoranti di dotarsi ed utilizzare idonea mascherina durante tutta la loro permanenza al di fuori del predetto territorio ove siano legittimate ad uscire da uno dei due comuni»; quindi, «b) alle persone fisiche diverse da quelle di cui alla precedente lettera a) che transitino nel suindicato territorio di dotarsi ed utilizzare idonea mascherina durante tutta la loro permanenza sul medesimo territorio dei due comuni».
Rispetto a queste misure l’unica novità per i comuni di Venafro e Pozzilli è il venire meno, come ha ricordato il sindaco Ricci, dell’obbligo di uso di mascherine in entrata e in uscita. In altre parole, da Palazzo Cimorelli avvertono i cittadini che vanno rispettate tutte le regole dettate dalle varie disposizioni nazionali e che non bisogna abbassare la guardia come ricorda l’assessora alle Politiche sociali Angelamaria Tommasone, in prima linea a fronteggiare l’emergenza da Covid-19: «Guai ad abbassare ora la guardia, in questo momento i maggiori benefici li stiamo ottenendo dai sacrifici e dai comportamenti di ieri. Non facciamo che dai comportamenti di oggi possano generarsi situazioni negative nel prossimo futuro, perché non si può più tornare indietro, sarebbe estremamente grave. Le misure restrittive monitorate dalle forze dell’ordine e dalla Polizia locale, continuano più di prima e continueranno a fioccare le multe se i comportamenti non saranno quelli adeguati. Si è fiduciosi che la ragionevolezza, il buon senso e la consapevolezza del momento storico che viviamo prevarranno ancora una volta. Dobbiamo dire che i cittadini si stanno comportando bene, nonostante qualche caso isolato».
Resta comunque fortemente consigliato utilizzare ancora mascherine e guanti. Nessun allentamento dell’attenzione, insomma. Lo ribadisce ancora più forte la Tommasone ora che Venafro non è più “zona rossa”. «Ricordiamo sempre- aggiunge l’assessora Tommasone- che tutta l’Italia è diventata zona di sicurezza. E il fatto che non siamo più “zona rossa” non deve portate qualcuno a pensare che è iniziata la “fase 2” anche perché non è possibile entrare o uscire dal proprio comune di residenza salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Tutto questo rimane».
Insomma si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. È necessario restare a casa, per il bene di tutti.

Marco Fusco

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