Infermiera di Venafro denunciata per aver dichiarato il falso in un controllo disposto per verificare gli spostamenti delle persone tra i comuni in regime di Dpcm di contrasto al coronavirus.
Controlli sempre intensi, per verificare la regolarità delle autocertificazioni. Dall’inizio dell’emergenza per la diffusione del Covid-19 sono stati numerosi anche i controlli dalla Polizia di Stato per verificare la regolarità degli spostamenti sul territorio pentro.
Come ricordato dalla Questura di Isernia, i controlli non si esauriscono solo nella verifica sul posto delle autocertificazioni sottoscritte dai cittadini sugli appositi moduli e nell’eventuale sanzionamento di coloro che da subito risultino circolare in mancanza di una delle cause di giustificazione previsti dal Dpcm del 10 aprile. I controlli, infatti, proseguono anche dopo, con la verifica della veridicità di quanto dichiarato nelle autocertificazioni.
Proprio in esito a questa successiva attività di controllo, la Polizia stradale di Isernia ha denunciato alla Procura della Repubblica una donna di Venafro per aver dichiarato il falso in un’autocertificazione. La donna il giorno di pasquetta era incappata nel posto di blocco attuato dalla Polizia Stradale, su disposizione del questore, sulla Statale 85 Venafrana. All’atto del controllo la stessa dichiarava di essere un’infermiera e che si stava recando al lavoro.
Gli agenti chiaramente lasciarono andare la donna, sussistendo una valida giustificazione, ma dai successivi controlli effettuati dalla stessa Polizia Stradale, emergeva che quel giorno la donna non si stava affatto recando al lavoro, in quanto si trovava in realtà in congedo, ed evidentemente si stava spostando per altri motivi non giustificabili, che non venivano dichiarati agli agenti. Per questo motivo alla donna sarà anche comminata la prevista sanzione amministrativa pecuniaria di 533,33 euro.
La Polizia di Stato ha quindi ricordato che le uniche ragioni che giustificano gli spostamenti su strada sono: la sussistenza di comprovate esigenze di lavoro, ragioni di salute, o situazioni di assoluta necessità o urgenza. Al di fuori di questi casi si rischiano sanzioni amministrative pecuniarie di 400 euro, che arrivano a 533,33 euro se lo spostamento viene fatto a bordo di un veicoli. Se poi, come nel caso dell’infermiera venafrana, si dichiara il falso nell’autocertificazione resa in sede di controllo, si commette un reato penale, e la pena può arrivare fino a 6 anni di reclusione.

Un Commento

  1. Mamma mia che reato!!!! Adesso bisogna chiamare FBI..

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