Una vittoria schiacciante, senza appello quella conquistata l’altroieri, a notte ormai inoltrata, dalla lista “Acqua, ambiente e territorio” ‘capeggiata’ dalla sindaca di Pozzilli Stefania Passarelli e dall’imprenditore agricolo Raffaele Cotugno (e sostenuta politicamente, tra gli altri, dal gruppo che fa capo all’europarlamentare Aldo Patriciello): loro due, infatti, sono stati i più votati dai consorziati.
Di contro, sconfitta netta per Coldiretti e Unsic (identificabile con l’ex consigliere regionale Antonio Tedeschi), nonché per l’ultimo presidente Vittorio Nola e per il sindaco venafrano Alfredo Ricci che aveva sostenuto la lista “Agricoltura, ambiente e territorio”. L’unione tra le due associazioni non è bastata per conquistare il vertice del Consorzio di bonifica della Piana di Venafro.
Sia come sia, è così terminato il lunghissimo commissariamento dell’ente durato 3 anni e retto da Nicolina Del Bianco.
La sfida, molto tesa per tutta la campagna elettorale e preceduta pure da esposti contro la lista che alla fine ha vinto la competizione, si è decisa praticamente subito: è bastato lo spoglio della terza fascia (quella più importante che elegge sei consiglieri su 12) per comprendere l’andamento del voto. E così poi è stato in effetti in tutte le sezioni e in tutte le fasce. In totale quattromila i consorziati aventi diritto. Non tutti chiaramente si sono recati alle urne.
Il nuovo Consiglio. La “deputazione” dell’ente sarà pertanto formata da 8 esponenti di “Acqua, ambiente e territorio” e da 4 esponenti di “Agricoltura, ambiente e territorio”.
Nello specifico, questi gli eletti. Per la terza fascia, con “Acqua, ambiente e territorio” entrano Stefania Passarelli con 51 preferenze, Raffaele Cotugno con 42 voti, Carmine Falciglia (ex big Coldiretti) con 38 e Luigi Paolone (ex sindaco di Sesto Campano) con 31; dall’altra parte i due eletti sono Nicandro Biasiello (29 voti) e Arturo Mascio (29 voti).
A livello globale, di liste, la partita si è conclusa 69 a 46 tra i principali proprietari e iscritti al Consorzio. Più equilibrata la storia per la seconda fascia, dove gli aventi diritto erano oltre 600: qui si è registrato un finale di 196 a 180. Due gli eletti per “Acqua, ambiente e territorio”: Michele Rongione (74 preferenze) e Antonio Fargnoli (69 preferenze); uno solo è il consigliere risultato per “Agricoltura, ambiente e territorio”, si tratta di Mario Celino con 92 voti. Curiosità della seconda fascia: Giacomo Zullo resta fuori nonostante un risultato in termini personali (75 suffragi) più alto dei due eletti con la lista vincitrice.
Per la prima fascia, stesso andamento in termini di eletti – 2 a 1 – anche se qui il ‘cappotto’ è stato più evidente. Con i vincitori sono passati Guido Cimino, ben 224 i voti in suo favore, e Adamo Di Nardo (206 preferenze); in “minoranza” entra Massimo Zullo (143 suffragi per lui) anche se in realtà – non essendo stati ancora ufficializzati i risultati – ci sono alcuni dubbi circa il numero delle preferenze attribuite a Franco Martone, che quindi potrebbe scavalcare Zullo.
Adesso, alla prima seduta della nuova “deputazione” verranno eletti il presidente e l’esecutivo. Da prassi, al vertice va un consigliere della terza fascia, di solito il più votato. In questa occasione, pertanto, in pole position dovrebbe esserci Raffaele Cotugno, in quanto Stefania Passarelli non potrebbe ricoprire il ruolo gravata già dalle funzioni di sindaca di Pozzilli e di presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale Isernia-Venafro. Tuttavia, nulla è scontato. Adesso inizierà una partita nella partita. Una volta nominati i vertici, la Regione indicherà i tre componenti aggiunti della “deputazione” che comunque non muteranno il quadro uscito dall’esito del voto di domenica.
L’elezione lascerà certamente strascichi pesanti sia tra le parti che al proprio interno. Coldiretti e l’iscritto nonché consigliere regionale Vittorio Nola non hanno mandato giù del tutto quanto avvenuto attaccando frontalmente la gestione commissariale.

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