È successo di nuovo. Proprio così. L’Asrem anche ieri è stata costretta a richiamare svariate persone per ripetere l’effettuazione del tampone Covid-19. Non è ancora chiaro cosa non abbia funzionato, fatto sta che i cittadini che hanno eseguito il test lunedì – tra cui molti studenti del “Giordano” compagni di classe di casi positivi – sono stati invitati nuovamente presso il punto Covid-19 al Ss Rosario. I genitori ieri sera si sono presentati imbufaliti. Salvo poi constatare, secondo le testimonianze, un esame “diverso”, più ‘approfondito’, rispetto a quello eseguito in precedenza.
Al Ss Rosario sono arrivati nuovi operatori (va detto che alla fine in Italia sono sempre questi ultimi a pagare), a quanto pare sostituiti a causa degli “errori” registrati già nella giornata del 13 ottobre. Stavolta il registro è cambiato. Con l’Asrem che ha chiamato singolarmente tutte le persone a cui, per un motivo o per un altro (su questo indagherà la stessa Azienda regionale sanitaria del Molise), non è stato possibile restituire l’esito del tampone. Appuntamenti scaglionati e puntuali, anche di sera inoltrata (come si evince dalla foto), per poter operare con più calma e precisione rispetto al caos dei giorni precedenti. Un afflusso incontrollato di persone che ha di fatto scatenato la confusione ed ha, probabilmente, contribuito a provocare gli “errori” di cui hanno parlato i vertici Asrem che, di conseguenza, sono corsi ai ripari.
La speranza dei cittadini è che non debbano capitare più episodi del genere che provocano gravi disagi e preoccupazioni.
«Stasera a mia figlia il bastoncino è stato infilato più in profondità, sia nella gola che nel naso, rispetto a quanto avvenuto nei giorni scorsi», ha notato un papà invitato a portare nuovamente la figlia per ripetere l’esame che, quindi, si spera possa dare risultati certi ed affidabili.

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