Appare tutt’altro che definita la dinamica dell'incidente stradale che sabato è costato la vita a Roberto Trimarchi, 36enne originario di Gildone da anni residente in Canada. Qualcosa dei verbali redatti dai carabinieri intervenuti sul posto non ha convinto il pm Fabio Papa che ha disposto l'autopsia sul corpo del giovane. Sono ancora troppi i lati oscuri della vicenda. Roberto pare avesse trascorso qualche ora in paese in compagnia di amici e conoscenti. Poi quel fatale giro su una Dune Buggy, un’auto poco conosciuta in Italia, utilizzata sulle spiagge americane. Si tratta di una vettura molto leggera, priva di copertura e delle cinture di sicurezza. Il proprietario pare la custodisse in una rimessa insieme ad altre vetture d’epoca. Non è chiaro come il 36enne ne sia venuto in possesso. Ma dopo aver percorso pochissimi metri dal garage è avvenuto il fatale incidente. In una curva Roberto ha perso il controllo del mezzo che dopo aver capottato si è fermato sulla scarpata, incastrato tra gli alberi. Lui è stato catapultato in aria, cadendo poi rovinosamente a terra. Un volo che non gli ha dato scampo. Sul posto sono arrivati i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno solo potuto constatare il decesso di Trimarchi. L’auto è stata posta sotto sequestro a disposizione della procura e non è da escludere che il pm possa disporre una perizia sulla stessa. Per chiarire la dinamica dell’incidente a cui pare non abbia assistito nessun testimone oculare, ogni indizio può essere fondamentale. Da alcune voci raccolte sul posto pare che la Dune Buggy non fosse immatricolata e, quindi, non utilizzabile su strada. Risulta altresì strano che il 36enne ne sia venuto in possesso senza la preventiva autorizzazione del proprietario, che quantomeno avrebbe dovuto consegnargli le chiavi per l’accensione. A meno che le stesse fossero già inserite nel cruscotto. Insomma, sono tanti i sospetti e i dubbi a cui i carabinieri daranno sicuramente una risposta al termine degli interrogatori.
