10:50Ci sarebbero anche alcuni caseifici molisani (tre della provincia di Campobasso e uno in quella di Isernia) nell’inchiesta-bis della procura di Napoli che vede coinvolto Giuseppe Mandara, il re delle mozzarelle. Dagli atti risulta che i caseifici si siano approvvigionati di cagliata congelata acquistandola da una delle società di Mandara. Un modus operandi che dunque non si sposerebbe proprio col fatto che la mozzarella è registrata col marchio Dop. E dunque dovrebbe presentare la genuinità del prodotto di base (che costituisce anche la motivazione che fa lievitare, naturalmente, il prezzo). Se invece è congelato, in polvere, di vacca o di bufala munto magari in un paese al’estero, quel latte abbatte il valore del prodotto finito. La procura di Napoli, per questo, ha chiesto l’arresto di 39 persone e il sequestro di diversi caseifici. Ma l’indagine è stata ‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘bocciata’ dal giudice per le indagini preliminari Anita Polito e così la procura ha presentato un appello al Tribunale del Riesame. L’VIII sezione partenopea il prossimo 17 ottobre sarà chiamata a pronunciarsi sull’istanza presentata dalla procura di Napoli. Giuseppe Mandara, come noto, finì in manette lo scorso 17 luglio. Il titolare dell’omonimo gruppo caseario, fu arrestato con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il Tribunale del Riesame ha, a distanza di un paio di settimane, poi annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Il re delle mozzarelle Mandara ha fatto ritorno nella sua abitazione di Gaeta, dopo la tesi difensiva presentata dall’avvocato Vittorio Guadalupi. Dopo appena due settimane di carcere, dunque Mandara è tornato in libertà, probabilmente per carenza di indizi di colpevolezza. Oltre a Mandara, tornarono in libertà anche due suoi collaboratori pure coinvolti nell’inchiesta denominata ‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘‘Bufalo’.
