Emergono novità sul caso di Fabio De Luca, il detenuto morto al Cardarelli per le lesioni riportate all’interno del penitenziario di Ponte San Leonardo a Isernia. Secondo indiscrezioni, infatti, il De Luca avrebbe dovuto osservare particolari prescrizioni di reclusione compatibili col suo stato psicofisico. Una sorte di semi-isolamento in vigore solo in alcune ore della giornata. Se la notizia fosse confermata, l’indagine interna avviata nel penitenziario isernino dovrà stabilire se De Luca nelle circostanze che lo hanno condotto alla morte potesse o meno trovarsi in quella cella in compagnia di altri due detenuti o se invece a quell’ora avrebbe dovuto osservare un particolare regime di isolamento. I due detenuti presenti al momento della caduta di De Luca in cella sono anche gli unici indagati ad oggi dalla Procura con l’ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro delitto. Sarà l’esito dell’autopsia, effettuata al Cardarelli dal medico legale Vincenzo Vecchione, a far luce su un caso ancora avvolto dal mistero. L’indagine interna al penitenziario isernino, invece, procede su binari paralleli e dovrà stabilire se ci sia stata o meno ‘omessa vigilianza’. In tal caso scatterebbero sanzioni disciplinari nei confronti di chi non si è attenuto alle direttive della direzione carceraria. Intanto i due detenuti indagati, entrambi campani, hanno lasciato il carcere di Ponte San Leonardo: uno è ai domiciliari; l’altro è stato trasferito nel penitenziario di Campobasso.

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