I giudici Gian Piero Scarlato (presidente), Maria Rosaria Rinaldi e Stefano Calabria rientrano in aula pochi istanti prima delle 17. Dopo oltre tre ore di camera di consiglio. Al termine delle quali Vincenzo Miele, l’ex proprietario dell’istituto di vigilanza Molise Security, accusato di un ammanco di oltre 5 milioni di euro, viene condannato a nove anni di reclusione. Tanti, al termine della sua requisitoria, ne aveva chiesti il pubblico ministero Nicola D’Angelo. Miele, ritenuto colpevole del reato di peculato, è stato anche dichiarato interdetto dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena. È stato pure condannato a risarcire i danni alle parti civili che sono stati determinati in: oltre 5 milioni di euro (in solido con Molise Security e Lo Zaffiro) in favore della Unicredit Banca; 149mila euro in favore della Sogiper; 11mila in favore della Frentana distribuzioni. I giudici hanno disposto nel contempo il dissequestro di parte della somma che era stata confiscata durante il blitz che portò, inizialmente, all’arresto di Miele (oggi completamente libero). Somma che sarà così distribuita: 550mila euro in favore della Sogiper; 43mila in favore della Frentana distribuzioni. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.

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