Per autocandidarsi alle parlamentarie 5s c’è tempo da oggi alle 14 alla stessa ora di lunedì 8 agosto. Fuori dalla partita il deputato uscente Antonio Federico (ora coordinatore del Movimento in Molise), per via del tetto ai due mandati ovunque svolti, lo sono anche tutti i sei consiglieri regionali in base alle regole pubblicate sul blog in queste ore.
Non possono proporsi agli iscritti, fra gli altri, «coloro che ricoprano attualmente una carica elettiva, salvo che la stessa non abbia scadenza nell’anno 2022 o che si tratti di consiglieri comunali, municipali e/o presidenti di Municipio in carica per il loro secondo mandato indipendentemente dalla scadenza dello stesso». Degli eletti in carica nelle amministrazioni in Molise, due non incappano nel divieto: il capogruppo dei pentastellati a Termoli Nick Di Michele e il consigliere comunale di Isernia Mino Bottiglieri. Sul primo circolano indiscrezioni su una sua discesa in campo. Contattato da Primo Piano, il vulcanico 5s della costa si limita a dire per ora: «Sto valutando». Bottiglieri non è particolarmente interessato alla sfida per Camera e Senato, ma spiega che comunque anche le auto candidature saranno valutate insieme, non solo dal gruppo isernino ma anche più complessivamente dalla classe dirigente regionale. Se fosse ritenuto utile, sarebbe pronto a dare il suo contributo.
Sindaci e assessori, rispetto al senso letterale della regole, sarebbero candidabili se al secondo mandato? Per un’interpretazione estensiva alla fine probabilmente sì. Ma il nome più in vista del drappello, cioè il sindaco di Campobasso Roberto Gravina (e gli assessori che con lui erano già a Palazzo San Giorgio nella passata consiliatura all’opposizione del centrosinistra), non sarà fra quelli da sottoporre al consenso degli iscritti del Movimento. Secondo fonti autorevoli, non vuole lasciare il Comune. E la conferma arriva dal diretto interessato: «Non mi candiderò al Parlamento – risponde alla domanda di Primo Piano – perché non ho intenzione di lasciare eventualmente il mandato da sindaco qualora risultassi eletto».
Il quadro di eventuali alleanze (anche se molto difficili) non è ancora chiaro. Ma i pentastellati sanno che correre nei collegi uninominali è sicuramente una candidatura di servizio. La quota proporzionale della Camera, per l’effetto ‘flipper’ del Rosatellum applicato ai piccoli numeri del Molise… non si sa mai. Con un po’ di fortuna il colpaccio potrebbe riuscire anche ai 5s. Non è del tutto priva di interesse concreto la partita, quindi, nonostante il momento di grande difficoltà per il Movimento di Conte: le scissioni, gli abbandoni che continuano, Di Maio candidato con i Democratici e Progressisti.
Federico conferma di aver ricevuto numerose richieste e proposte in queste ore da iscritti molisani. «Persone disponibili ce ne sono», dice mentre prepara l’assemblea di sabato a Termoli per la strutturazione dei 5s sul territorio. Sarà anche quello un momento importante per discutere delle donne e degli uomini da spendere per le parlamentarie e poi per le elezioni.
Dopo la scadenza dei termini, lunedì, le auto candidature saranno vagliate dal nazionale insieme ai vari delegati regionali per evitare di proporre nella consultazione figure che possano creare imbarazzi in campagna elettorale (magari putiniani e no vax) o che abbiano in passato avuto dissidi col Movimento e vogliano approfittare del momento di bisogno per rientrare dalla finestra (o un attimo di gloria). Quindi, sarà organizzato il ‘click day’. Come nel 2018 dovrebbe riguardare solo i candidati al proporzionale. Mentre per gli uninominali, come l’altra volta, la scelta sarà di fatto appannaggio del capo: oggi Conte, ieri Di Maio.
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