Botta e risposta fra la Fondazione Gimbe e il ministero della Salute sul rispetto delle scadenze del Pnrr e, fra le altre cose, sulle borse di studio per i medici di base.
Al 30 giugno 2023, ha evidenziato il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta, l’attuazione della Missione Salute fa registrare una sola scadenza europea non rispettata, ovvero l’assegnazione di 1.800 borse di studio per la formazione specifica in medicina generale. «Un ritardo che potrebbe essere anche conseguente a co-responsabilità delle Regioni per mancata pubblicazione dei bandi. Dalla nostra analisi emergono però altri elementi degni di nota. Innanzitutto, il mancato rispetto di numerose scadenze nazionali relative non solo a giugno 2023, ma anche a marzo 2023 e a dicembre 2022; ritardi peraltro non segnalati né dal sito Italia Domani, né dalla “Terza Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr” del governo, le cui modalità di rendicontazione pubblica – ancora Cartabellotta – non seguono le scadenze nazionali. In secondo luogo, la quantità irrisoria di fondi effettivamente già spesi (0,5%), che in larga misura dipende dai ritardi accumulati sulle scadenze nazionali. Infine, la revisione degli obiettivi intermedi della quarta rata non riguarda gli interventi della Missione 6 di cui è titolare il ministero della Salute».
Pronta la replica di Lungotevere Ripa. «Il target (…) riferito alle 1.800 borse aggiuntive di formazione specifica per medici di medicina generale, 900 per il triennio 2021-2024 e ulteriori 900 per il triennio 2022-2025, è stato pienamente raggiunto. Per entrambi i cicli formativi, sono state espletate tutte le procedure previste. Le attività formative delle prime 900 borse di studio (2021-2024) sono iniziate in via generale tra fine aprile e inizio maggio 2022 mentre quelle per il secondo ciclo formativo (2022-2025) sono partite nel mese di maggio 2023», ha precisato il ministero guidato da Schillaci.
Rispetto ai livelli di spesa, il dicastero ribadisce che il Pnrr «è un programma performance based e non un programma di spesa. Dall’ultima rilevazione aggiornata Regis risulta l’1,15% delle spese dichiarate sostenute sul totale del finanziamento in conformità allo stato di avanzamento delle attività fin qui conseguite coerentemente con l’andamento del Piano.
Gimbe ha rilevato criticità su altri tre obiettivi: “Casa della Comunità e presa in carico della persona”, “Ospedali di Comunità” e “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”. Riguardano l’aumento dei costi, anche per scarsità di materiali, lo squilibrio tra offerta e domanda, gli investimenti non attrattivi e l’impreparazione del tessuto produttivo. «Non è affatto chiaro se si tratti di situazioni che hanno già condizionato lo status di avanzamento dei progetti, oppure se costituiscano ostacoli dal potenziale impatto sulle scadenze future», ancora Cartabellotta.
Rispetto agli interventi strutturali, “Case della Comunità” e “Ospedali di Comunità”, ha ribattuto il Ministero, il Piano prevede entro dicembre 2023 la stipula dei contratti, a seguito dell’aggiudicazione della gara lavori. L’avvio dei lavori, e la conseguente la spesa, avverrà quindi tra la fine del 2023 e il 2024.
Il confronto è divenuto subito polemica politica. All’ex ministra Lorenzin (Pd) che commentando il mancato raggiungimento del target sulle borse di studio ha commentato che «è inutile lamentarsi per la mancanza dei medici di famiglia se poi non si utilizzano le risorse già stanziate per formarli», ha risposto la deputata molisana di FdI Elisabetta Lancellotta. «Le lacrime di coccodrillo della sinistra sulla sanità sono ridicole. Sulla missione Salute del Pnrr siamo assolutamente in linea con le tempistiche dettate dall’Europa, ha detto la parlamentare componente della Commissione Affari sociali di Montecitorio. «Il target sulle borse di studio per la formazione in medicina generale è stato raggiunto e Gimbe certifica solo una pagina di disinformazione cavalcata dai campioni della demagogia – conclude – Non accettiamo lezioni da chi come l’ex ministro Lorenzin ha contribuito a devastare la sanità pubblica negli ultimi dieci anni».

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