Più tecnica la discussione ieri mattina, quando in audizione sono stati ascoltati oltre all’assessore al Bilancio Cefaratti i vertici della direzione generale Salute e dell’Asrem. Più politica, nel senso ampio del termine, ieri pomeriggio quando a Palazzo D’Aimmo sono stati ascoltati i commissari della sanità Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo che hanno competenza sulla programmazione dei servizi. Al termine, però, ognuno è rimasto sulla propria posizione, in particolare i consiglieri regionali di opposizione, alcuni dei quali (Primiani e Romano) hanno espresso in corso di seduta – ha riferito il primo – perplessità forti sull’efficacia stessa dell’attività di indagine portata avanti dalla IV Commissione. E disappunto perché gli atti inviati a Roma “girano” ovunque ma i consiglieri non ne hanno disponibilità.
Piano operativo, rete ictus, mobilità passiva (90 milioni all’anno), reale consistenza del disavanzo sanitario. Questi i temi principali del dibattito. Il piano, ha spiegato Bonamico, viene redatto in base a valutazioni tecniche e indicazioni ministeriali. Lo spazio di manovra quindi è poco. Però, ha ribadito il su Ulisse Di Giacomo, per le Emodinamiche è stata proposta una soluzione sperimentale che le manterrebbe aperte tutte e tre (mentre Roma chiede la chiusura di almeno un laboratorio fra Isernia e Termoli), con quelle del Veneziale e del San Timoteo collegate funzionalmente al Cardarelli e operative quando ce n’è necessità. Sul punto, però, il Tavolo dm 70 si era espresso in senso contrario. Si è ora in attesa di un’altra convocazione. Più complicata, o meno discrezionale, la situazione dei Punti nascita: le norme richiedono 500 parti all’anno per mantenerli aperti. Si può solo, ha aggiunto il sub, prendere l’impegno a incrementare la produttività dei reparti.
Il disavanzo, ha riferito Bonamico, è di 121 milioni ma a questa cifra va aggiunto il deficit maturato da Asrem l’anno scorso. Per quanto riguarda la rete ictus, «è partita, c’è un ricorso e su questo punto aspettiamo la decisione del Tar».
In merito al Programma operativo, infine, i commissari hanno confermato che attendono il via libera da Roma per pubblicarlo sul sito della Regione e aprirlo alla consultazione.
In mattinata, fra gli altri, sono stati ascoltati fra gli altri la dg Salute Lolita Gallo e il direttore dell’Asrem Giovanni Di Santo. «I risultati ci confortano molto – ha tirato le somme quest’ultimo – Siamo sulla buona strada. Lavoriamo in team con la Regione e la struttura, procedendo in maniera spedita. Le reti emergenziali stanno andando avanti e la possibilità di evitare trasferimenti fuori regione per pazienti con complessità ischemica è un dato positivo».
Dalla maggioranza, Roberto Di Pardo ha evidenziato come la vera criticità sia rappresentata dal decreto Balduzzi, entro la cui cornice i commissari devono muoversi per programmare i servizi, servirebbe invece una norma tarata sul Molise. Decreto Balduzzi che, ha ripetuto la sua posizione Bonamico, «non è contro un territorio o un altro», si basa su criteri scientifici e non sull’esigenza di risparmio.

























