Riunione operativa al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il governatore Donato Toma e l’assessore Vincenzo Niro hanno fatto il punto con i dirigenti del titolare del dicastero Toninelli. Insieme ai vertici della Regione anche gli staff amministrativi.
Nessuna polemica, però. Il presidente della giunta dice che l’incontro è andato bene. Era un vertice tecnico, presto nuovi ragionamenti che coinvolgeranno più significativamente il livello politico.
A Roma, Toma e Niro hanno lasciato un abstract che sintetizza le esigenze infrastrutturali del Molise: le opere nuove o le manutenzioni ritenute fondamentali dall’esecutivo di via Genova per garantire una mobilità sicura ed efficace. Nei prossimi giorni «invieremo un documento più corposo. Siamo rimasti che lo avrebbero preso in considerazione e ci saremmo rivisti dopo le festività natalizie», riferisce il capo di Palazzo Vitale.
Una sorta di ‘lista della spesa’, perché naturalmente le richieste al governo Conte contemplano la progettazione e il finanziamento. Queste le necessità di base infrastrutturali, quelle che Toma ritiene improcrastinabili per mettere il sistema della mobilità molisano al pari con quello di altri territori: «La superstrada a quattro corsie da Venafro a Termoli, la sistemazione dell’asse Campobasso-Foggia all’altezza della frana di Pietracatella, la viabilità alternativa al Liscione, il ripristino della linea ferroviaria da Campobasso a Termoli e la manutenzione e il controllo dei viadotti più importanti del Molise».
In particolare, la ‘quattro corsie’, va inserita – questa la richiesta della Regione Molise – nella programmazione strategica del governo nazionale. «È fondamentale per il nostro territorio, per collegarlo ai grandi assi viari e tirarlo fuori dall’isolamento. I funzionari mi sembrano convinti, dobbiamo adesso agire sul livello politico», spiega Toma.
L’incontro, convocato per fare il punto sugli interventi a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, ha toccato quindi diversi punti. «Abbiamo discusso di alcuni interventi finanziari, per esempio sulle dighe di Arcichiaro e Chiauci, di interventi portuali, finanziamenti in parte attivati e in parte da attivare. Tracciato lo stato dell’arte del fondo Fsc, io ho voluto puntualizzare che a noi interessano alcune opere base, strategiche, non previste dalla programmazione nazionale nella quale invece vorremmo farle inserire».
Infine, i vertici della Regione e i dirigenti ministeriali si sono confrontati anche sulle scelte che riguardano i corridoi internazionali di comunicazione. «È emerso che la nostra scelta di aderire alla Zes Adriatica della Puglia è stata vincente – tira le somme soddisfatto Toma – L’area centrale dell’Euroregione adriatico-ionica è all’attenzione del Ministero che ha l’obiettivo di rafforzare i percorsi Tnt. In questa prospettiva, il porto di Termoli è da potenziare. Abbiamo fatto benissimo ad andare con la Puglia – conclude il governatore – L’Abruzzo non è inserito in quella direttrice dei trasporti transeuropei».
ppm

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