In video conferenza, comunque a distanza e utilizzando le tecnologie. Ma è stata una riunione fiume quella di ieri per la maggioranza.
In collegamento col governatore Toma i consiglieri hanno fatto il punto sul maxiemendamento. È lì che dovrebbe stare anche la proposta di modifica che di fatto elimina l’istituto della surroga dalla legge elettorale. E i soldi che si risparmiano non pagando più quelle indennità finiranno al sociale, queste le intenzioni confermate da Aida Romagnuolo. La ex leghista torna ago della bilancia. O meglio, conferma senza tentennamenti che se nel ‘maxi’ troveranno posto le sue sollecitazioni che vanno nella direzione di dare aiuti concreti a segmenti della società molisana già messi a dura prova e oggi sull’orlo del baratro a causa del Covid, il suo voto al bilancio è assicurato. In un momento del genere, ragiona, sarebbe da irresponsabili creare vulnus pericolosi. Conferma anche che le indiscrezioni che la vedono componente dell’ufficio di presidenza del Consiglio – segretaria al posto di Paola Matteo che non è più consigliera dopo l’azzeramento della giunta – sono fondate. Nel senso che è l’unica della maggioranza a non essere presidente di commissione o assessore. Dunque, non incompatibile. «È un incarico istituzionale che accetto, se mi sarà proposto. Non è una poltrona», dice a Primo Piano in una pausa del conclave di maggioranza. Alle 20, la parte più ‘succulenta’ della riunione, con la discussione anche sulla modifica per la surroga.
Intanto dal Pd arriva l’attacco a Toma: il 5 maggio, quando la fase uno dell’emergenza coronavirus sarà terminata e la sessione di bilancio pure, sarà depositata una mozione di sfiducia al governatore «per un uso cinico, maldestro ed utilitaristico della legge elettorale e la pessima gestione dell’emergenza Covid-19», la mozione conterrà anche la proposta di «rimozione del direttore Asrem Oreste Florenzano per palese incapacità di gestione della stessa emergenza». Lo ha deciso la direzione regionale riunitasi ieri.
Mentre dall’Udc, invece, arriva il sostegno del componente del Consiglio nazionale Mimmo Izzi: «Non credo ci siano altre ragioni dietro la decisione del presidente Toma che ha voluto azzerare la sua giunta se non quelle dirette a rafforzare l’unità di intenti e assicurare all’ente la rapida approvazione del bilancio, presupposto necessario per l’attuazione delle misure urgenti in relazione alla situazione creatasi con la pandemia. Certo non ci sono le condizioni per pensare di cambiare una legge elettorale i cui effetti paradossali sono sotto gli occhi di tutti. Andrebbe meglio tutelato il principio della rappresentatività che produrrebbe anche un rafforzamento del ruolo e dell’autorevolezza della giunta formata da assessori eletti», che «comporterebbe un notevole risparmio del denaro pubblico».
La maratona in Consiglio da stamane alle 9.30.

r.i.

Un Commento

  1. Pasqualino paoletti scrive:

    Addio Donato,sei stato un buon governatore.Il centro.sinistra tornerà’ in maggioranza con l’aiuto dei soliti noti,mentre i5 stalle se lo prenderanno in…….senza,……….

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