Il governo, ha sintetizzato così anche il presidente Toma dopo l’incontro di ieri mattina in una nota e alla trasmissione di Radio 1 ‘Un giorno da pecora’, non molla. «Allentamenti delle misure potranno essere decisi a partire dal 15 gennaio. Ma solo sulla capacità di tenuta durante le vacanza di Natale», ha ribadito il ministro della Salute Speranza.
Oggi arriva la bozza di dpcm, i punti fermi li ha elencati il titolare degli Affari regionali Boccia: coprifuoco alle 22, bar e ristoranti chiusi alle 18, piscine e palestre chiuse, come pure gli impianti sciistici. Sarà un Natale Covid. L’orientamento dell’esecutivo Conte è far scattare le nuove disposizioni dal 20 dicembre e mantenerle fino al 10 gennaio. Argomento su cui il governo prenderà una decisione definitiva dopo il confronto con le Camere, è quello del cenone di Natale, che gli scienziati ritengono ad altissimo rischio di contagio tra baci, abbracci, lunga permanenza a tavola e scambio di doni. L’esecutivo è compatto sulla necessità di vietare le feste al chiuso e all’aperto e di rafforzare la raccomandazione inserita il 3 novembre nel dpcm per convincere gli italiani a «non ricevere persone diverse dai conviventi». Deciso, invece, il divieto a trasferirsi in una regione diversa da quella di residenza, anche se gialla. Si potrà muovere soltanto chi va nella casa dove è residente o dove ha il domicilio.
Intanto in Molise sale la preoccupazione per l’occupazione terapie intensive: riscesa al 38% ieri nel rapporto Agenas, scenderà ancora di più oggi perché i ricoveri sono nove sui 34 posti totali disponibili (di terapie intensive in generale, non solo Covid).
Ieri sera il presidente Toma ha anticipato il contenuto di un’ordinanza che si accinge a firmare e ancora una volta dispone compiti per la struttura commissariale (che a metà novembre ha scritto ai privati convenzionati sollecitando la messa a disposizione di Asrem di posti letto per aiutarla nella gestione dell’emergenza). Il testo, ha spiegato Toma a Teleregione, «dà disposizione alla struttura commissariale di effettuare una ricognizione immediata, al massimo in 5 giorni, per ulteriori terapie intensive e sub intensive su cui possiamo avere la disponibilità da parte dei privati accreditati, le due grosse strutture Neuromed e Gemelli, che hanno ancora disponibilità di terapie intensive ulteriori rispetto a quelle che ci hanno messo a disposizione. Questo – ancora Toma – farebbe salire il numero della disponibilità di terapie intensive di almeno dieci-14 ulteriori, fino a quando non avremo effettuato l’ampliamento che ci ha finanziato il governo».
Quanto al carico sul Cardarelli, il cui peso va valutato anche in base al personale a disposizione (che in rianimazione per gli anestesisti è davvero al lumicino), Toma ha precisato che l’ospedale «ha potenzialità per reggere, abbiamo possibilità elevata di incrementare gli spazi. Quello che vorrei si facesse è un incremento, una ulteriore contrattualizzazione, di terapie intensive perché c’è questa possibilità. E tranquillizzerebbe maggiormente la popolazione».
Rispetto al Cardarelli, il sindaco di Campobasso Gravina ha nelle ultime ore rinnovato la richiesta al ministro Speranza di verificare con i suoi ispettori la situazione e ora l’istanza è anche sul tavolo del capo di gabinetto del premier Conte.
Infine, i numeri dei decessi in Molise. Sul punto, sempre a Teleregione, Toma ha dichiarato: «Siamo la seconda regione, dopo la Liguria, per tasso di vecchiaia della popolazione. Siccome il Covid è particolarmente aggressivo e letale per gli anziani, il campione della nostra popolazione statisticamente fa più morti fra gli anziani».

r.i.

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