Alla fine Angela ha detto sì: al Molise possono essere erogati gli 8 milioni rimanenti del contributo che la finanziaria del 2015 assegnava alla XX Regione per coprire il debito della sanità. La novità spicca nel verbale del tavolo tecnico del 26 novembre scorso.
Una goccia nel mare, certo. Vero anche che quei soldi sono del Molise e che nelle casse regionali ancora non ci sono. La struttura commissariale ne avrebbe dato, legittimamente, notizia con grande evidenza se così fosse. Mancano ancora alcuni passaggi formali. Senza dimenticare che Angela – al secolo Angela Adduce, potentissimo dg del Mef che coordina il tavolo di verifica sugli adempimenti delle Regioni in piano di rientro – è sempre Angela. Non si fida. O, forse, è davvero questione di giorni: domani è in programma la seduta del tavolo che, preso atto che Palazzo Vitale ha mantenuto la parola, potrebbe dare il via libera anche formale.
Quello sostanziale c’è già ed è un dato interessante. Basta leggere i verbali di qualche mese fa per trovare ben altre intenzioni rispetto a questi 8 milioni e agli oltre 70 che per tre anni le altre Regioni hanno “scommesso” sul ripianamento del debito della nostra sanità. Il Molise, ha più volte ammonito la Adduce, rischia di dover restituire quanto ha ricevuto. Perché? Perché quando nel 2016 fu raggiunto l’accordo nella Conferenza Stato-Regioni sul piano operativo straordinario dell’allora presidente-commissario Frattura, venne anche stabilito che il 20% del contributo stanziato dal governo Renzi (complessivamente 40 milioni) sarebbe stato corrisposto al raggiungimento di tutti i contenuti del Pos 2015-2018. Piano che, invece, non è stato portato completamente a termine.
Cosa è cambiato ora è presto detto. Dal 2019 in poi, è emerso che la Regione da qualche anno non versava tutti gli introiti della manovra fiscale, cioè le tasse pagate dai molisani e maggiorate proprio per il debito, al bilancio della sanità. Dopo una lunga battaglia fra l’ex commissario Giustini e il presidente Toma, la giunta ha varato un piano finanziario per risolvere l’ennesimo braccio di ferro con Roma e restituire 13,5 milioni. A questo primo impegno formale è seguita la previsione nell’assestamento del bilancio 2021-2023 di precise obbligazioni che portano, in tre anni, 9 milioni nelle casse della sanità. Gli altri 4,5 saranno coperti con il prossimo bilancio.
«Tavolo e Comitato, a seguito delle valutazioni sopra riportate, in considerazione di quanto rappresentato dal commissario in merito alla volontà di procedere alla restituzione da parte del bilancio regionale delle risorse destinate al servizio sanitario regionale, al fine di supportare ulteriormente la disponibilità di cassa del Ssr, valutano che possano essere erogati i residui 8 milioni di euro a valere sul contributo dello Stato di cui alla legge sopra richiamata (la finanziaria 2015, ndr), già completamente scontato per competenza negli anni scorsi – si legge nel verbale di novembre – non appena giunti i provvedimenti attestanti l’effettiva restituzione delle risorse al Ssr». Perché, appunto, Angela è sempre Angela.
Dopo la riunione del 26 novembre, la dg Salute Gallo ha firmato i provvedimenti attuativi. Al tavolo tecnico dovrebbe bastare per aprire finalmente i cordoni della borsa e mandare in Molise i primi ‘fondi premiali’ da almeno tre anni a questa parte. Sembrano ragionamenti solo ragionieristici, ma 8 milioni, per pochi che siano, serviranno a garantire prestazioni sanitarie. Non sono numeri, è la vita delle persone. ritai

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