Manca poco che la valutazione del direttore dell’Asrem diventi un affare di Stato. Il parere espresso dal nucleo appositamente nominato dalla Regione, infatti, è stato rinviato al mittente perché non arriva a «una conclusione univoca», ha spiegato ieri il governatore Donato Toma. Il tutto a due settimane dalla scadenza del contratto di Oreste Florenzano.
Il pool di esperti composto dalla dg Salute Gallo, dal prof Unimol Capalbo e dal responsabile del personale di Palazzo Vitale Iocca dovrà riunirsi di nuovo ed esplicitare meglio il suo pensiero: in base agli obiettivi che gli erano stati posti per il 2020 e il 2021 e a come li ha o meno raggiunti, si può corrispondere a Florenzano l’indennità di risultato e in che misura? E, inoltre, può essere confermato o no? Questi, in parole semplici, i quesiti all’attenzione del nucleo da ormai quasi un anno.
La relazione che Toma ha rimandato indietro si attarda molto su un aspetto: a fine dicembre 2020 l’avvocato napoletano che siede al secondo piano di via Petrella dal 29 febbraio 2020 chiese alla Regione la rimodulazione degli obiettivi a causa del Covid, ma a questa istanza non è mai stato dato riscontro.
Comunque, gli obiettivi non raggiunti non sono pochi né ininfluenti. In entrambe le annualità osservate, non c’è stata la garanzia dell’equilibrio di bilancio (che non vuol dire solo raggiungere il pareggio ma anche non aumentare il disavanzo per esempio). L’azienda sanitaria resta fuori target anche per quanto riguarda il pagamento ai fornitori, la riduzione delle liste di attesa e della mobilità extraregionale.
La scelta su cosa fare, tranne che per il 30% dell’indennità di risultato legata al pagamento dei fornitori che per legge non può essere erogata al direttore, il nucleo la lascia alla giunta proponendo l’azzeramento da uno a quattro obiettivi fra quelli assegnati per via dell’emergenza pandemica.
Nel frattempo si è espressa anche la Conferenza dei sindaci, semplicemente prendendo atto (con l’opposizione di alcuni amministrazioni fra cui Gravina, Castrataro, Manuele, Lallitto e Puchetti che invece proponevano un deliberato negativo nei confronti di Florenzano) di un parere che invece Toma – presidente dell’esecutivo e commissario della sanità – ritiene di fatto inconcludente.
Il mandato del dg scade il 1 marzo (considerando che il 2020 era bisesto). Cosa accadrà al vertice dell’unica Asl del Molise, al netto delle indiscrezioni secondo cui in sella resterebbe la direttrice sanitaria Gollo come soluzione ponte anche in vista delle elezioni, resta avvolto in una nebulosa.

r.i.

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