Un numero verde a cui rivolgersi in caso di problemi. Nel caso, cioè, nell’ospedale o in un reparto, al Pronto soccorso, nell’ambulatorio a cui ci si rivolge per un problema di salute il paziente o i suoi familiari riscontrino criticità serie, in grado di rendere complicato l’accesso ai servizi.
L’idea è allo studio in via Petrella. I vertici dell’Asrem ci stanno lavorando di concerto con la Regione e la struttura commissariale guidata dal presidente Paolo Frattura. Un ‘urp’ – ufficio relazioni con il pubblico – telefonico, chiaramente gratuito per gli utenti. E non solo per raccogliere segnalazioni negative, patologie del sistema. Ma pure suggerimenti, richieste di informazione.
La sanità alle prese con un riordino complesso, e che parte in realtà solo ora dopo dieci anni di piano di rientro, deve necessariamente cambiare anche approccio. Perché chiudere un reparto e trasferire le sue competenze e i suoi posti letto in un’area di degenza organizzata in modo completamente diverso rispetto al passato è una scelta che genera un impatto notevole sull’utenza. Non sapere bene dove andare, a quale struttura o reparto chiedere una prestazione provoca ritardi, incomprensioni. E può essere anche l’anticamera di disfunzioni che poi diventano casi di malasanità. Comunque in queste settimane si sono registrate situazioni che hanno generato allarme e confusione. Emblematico, perché ha avuto un’eco mediatica non indifferente, il caso in cui alla madre di un paziente in attesa al Pronto soccorso del Cardarelli e che chiedeva il ricovero a Malattie infettive sarebbe stato detto dal dirigente medico che era meglio rivolgersi in Abruzzo perché di lì a una settimana quel reparto avrebbe chiuso i battenti. La sera stessa il governatore Frattura era ospite a ‘Fuoco incrociato’ su Teleregione. E la signora contattò la redazione raccontando l’accaduto.
Al di là del merito dell’episodio, in corso di accertamento da parte dell’Asrem, l’idea è quella di fornire un numero dedicato a criticità di questa e di altro genere. «La vera esigenza – spiega il direttore sanitario dell’azienda di via Petrella Antonio Lucchetti – è costituire un feedback con l’utenza che non è detto sarà sempre negativo». Si parte dalla possibilità di segnalare problemi vissuti direttamente nelle strutture di competenza dell’Asrem ma – conferma Lucchetti – è un lavoro che progressivamente potrà ampliarsi e, attraverso l’esperienza e la formazione del personale che vi sarà dedicato, recepire consigli degli utenti per il miglioramento dell’erogazione delle cure e dare soprattutto informazione sull’accesso ai servizi. Dall’esperienza del Consultorio in piazza, che oggi si conclude a Isernia, Lucchetti per esempio è venuto fuori che molte delle persone che hanno partecipato alle giornate di Campobasso e Termoli non sapevano che i servizi che sono stati offerti gratuitamente nei gazebo sono gratuiti anche nei consultori. L’obiettivo, ancora Lucchetti, «è creare un’interfaccia sempre più completa tra cittadini e sanità molisana».
Sulla tempistica di attivazione del numero verde, il direttore non si sbilancia. Oltre all’organizzazione logistica del servizio, c’è da considerare l’aspetto legato agli operatori che sarà possibile dedicarvi. Ma di una cosa è convinto. Che sia uno strumento «sicuramente efficace. Anche se pericoloso, perché si mettono a nudo anche i problemi in questo modo, ma d’altro canto tante amministrazioni ce l’hanno. Quindi, sì, sicuramente efficace».
r.i.

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