Aumenta la pressione sugli ospedali alle prese con la terza ondata della pandemia.
Superata, a livello nazionale, di nuovo dopo due mesi la soglia critica del 30% di occupazione dei posti in rianimazione.
La Fondazione Gimbe ha elaborato il suo monitoraggio settimanale in base ai dati Agenas aggiornati al 9 marzo 2021. Evidente anche nel grafico condiviso su Twitter dal presidente di Gimbe Nino Cartabellotta: 11 le regioni in difficoltà, alcune delle quali superano anche di molto la soglia di allerta. E preoccupa per ora soprattutto il Molise, dove l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva ha raggiunto il 67%: 37 punti percentuali sopra quella stessa soglia critica e più del doppio della media nazionale del 31.
Seguono l’Umbria (57%), la Provincia autonoma di Trento (54%) e le Marche (44%). Nella maggior parte di queste regioni sono stati individuati una serie di focolai collegati alla circolazione della variante inglese del virus. E, ancora, l’Abruzzo (41%), l’Emilia Romagna (40), dove è stata decisa la sospensione delle attività di ricovero programmate procrastinabili in tutte le aziende sanitarie della regione con la garanzia esclusivamente delle urgenze.
L’allarme viene rilanciato dalla parlamentare di Iv Giuseppina Occhionero. «Il Molise sta pagando il tributo più alto all’emergenza Covid: da settimane siamo la regione più colpita, con il più alto tasso di terapie intensive occupate». Per questo chiede al ministro Speranza di attivare subito il fondo di solidarietà che il governo «ha annunciato nei giorni scorsi nell’incontro con le Regioni e far arrivare al più presto dosi aggiuntive per vaccinare al più presto tutti i molisani».

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