Ieri sera presso la sala ricevimenti ‘Coriolis’ è andata in scena la cerimonia celebrativa del trentennale del Comitato Regionale Molise della Figc-Lnd durante la quale sono state omaggiate le figure che in quest’arco temporale hanno ricoperto cariche apicali. Nell’occasione sono state premiate le società sportive, i dirigenti, gli allenatori e gli arbitri protagonisti del calcio molisano nella stagione sportiva 2021/2022. E sono stati consegnati anche i riconoscimenti per premiare la passione, la fedeltà ed il senso di appartenenza di società che hanno raggiunto il traguardo dei quarant’anni e dei trent’anni di attività.
Il presidente Piero Di Cristinzi ha fatto da padrone di casa all’evento al quale hanno preso parte il presidente della Figc nazionale Gabriele Gravina, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete, il vicepresidente vicario della Lnd Christian Mossino, il presidente del Settore Giovanile e Scolastico Vito Tisci unitamente al membro onorario della Figc e della Uefa Antonio Matarrese, al presidente della Figc-Lnd Lombardia Carlo Tavecchio, già presidente della Lnd e della Figc, e al presidente del Comitato regionale Campania Carmine Zigarelli.
Di Cristinzi ha così commentato: «Ho vissuto questi anni in modo intenso, bello, pieno di passioni e di soddisfazioni. Ci sono stati momenti importantissimi, per esempio l’inaugurazione del campo di San Giuliano, dove siamo riusciti a portare Collina ad arbitrare la partita con i tecnici Gentile e Lippi che allenarono dei ragazzini. Poi la Nazionale a Campobasso nel 2003, e tanto altro. A proposito, nella prossima primavera arriveranno i colori azzurri con lo stadio pronto. Siamo riusciti ad andare avanti abbastanza bene anche negli anni della pandemia. Speriamo che si possa riconquistare al più presto il professionismo. Le società dilettantistiche hanno problemi, compresa la questione energetica dopo il covid. Speriamo che in Molise possa resistere con i suoi giovani che purtroppo lasciano sempre di più questa terra. Riusciamo a mantenere l’autonomia in modo positivo, alcune squadre delle regioni limitrofe ci danno nuova linfa».
Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha rilasciato dichiarazioni importanti in merito alla questione legata all’esclusione del Campobasso di Gesuè: «Per noi ogni società che si perde è motivo di amarezza e tristezza. Mi legano rapporti di sentimento e amicizia con Campobasso, ma ci sono delle condizioni legate a delle regole che vanno rispettate. Non può un contenzioso diventare motivo di non rispetto delle regole. C’erano delle avvisaglie che dovevano essere intercettate prima perché non si può pensare che per pochi spiccioli salti una società professionistica, dove la Covisoc e la Lega Pro erano impegnate nel sollecitare un intervento banale. Bisognava essere sinceri e dire alla città quali erano le condizioni, e sono convinto che conoscendo i tifosi ci sarebbe stato un contributo collettivo andando incontro alle esigenze della società. Pensate che ci sono stati quattordici giudizi in poche settimane, e sono stati tutti persi. C’è stato un atteggiamento di sfida inutile che ha danneggiato la città quando invece stavamo lavorando per creare le condizioni per una ripartenza dalla serie D. C’era disponibilità, seppure ci fosse una realtà già presente in Eccellenza. Con maggiore tranquillità e considerata la storia di Campobasso e l’impegno nel rilanciare lo stadio non saremmo stati insensibili. La disponibilità c’è stata, Piero Di Cristinzi ha fatto da ponte in modo importante, ma quattordici giudizi è qualcosa di eccessivo, si è andati anche oltre l’inizio dei campionati. Ritengo che si sia stati irriguardosi e irrispettosi, bisognava fermarsi. Le responsabilità dovete attribuirle a chi ce l’ha».

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