Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si schiera dalla parte dell’avvocato campobassano Franco Mancini, che ha da poco sollevato, tramite ricorso, questioni di illegittimità costituzionale circa l’aliquota massima dello 0,30%, applicata all’Irpef in virtù del mancato rientro dal disavanzo sanitario regionale.
Un ricorso attualmente al vaglio della Commissione Tributaria Provinciale del capoluogo di regione che, in caso di accoglimento, passerebbe poi all’esame della consulta.
“Concretamente – spiega il leader Giovanni Muccio – dalla dichiarazione d’incostituzionalità di tale aliquota deriverebbe, per ciascun nucleo familiare, un risparmio annuale in base al reddito tra i 150 e i 200 euro, cifra che sarebbe raddoppiata in caso di doppio reddito familiare. Verrebbero rimborsati, tra l’altro, anche gli importi pagati, in rapporto all’aliquota massima negli ultimi quattro anni. Una boccata d’ossigeno per l’intero tessuto socio-economico molisano, già fortemente provato dalla crisi, visto che anche le piccole e medie aziende ne trarrebbero beneficio”.
“Ci risulta poi – aggiunge Muccio – che il ricorso abbia suscitato vivo interesse in realtà quali la Calabria e la Campania, anch’esse, fino al 2013, gravate dall’aliquota massima Irpef. Aliquota che non è stata poi più applicata, pur non essendo queste regioni completamente rientrate dal disavanzo sanitario, perché si è ritenuto che le strutture regionali avevano messo in campo atti idonei al superamento del deficit. L’eventuale vittoria dell’avvocato Mancini comporterebbe, dunque, anche per loro, il diritto al rimborso delle somme versate”.
“Il Movimento regionale del Guerriero Sannita – prosegue la nota – si chiede come mai in Molise tutto taccia. Eppure siamo rimasti gli unici, in Italia, a veder applicata l’aliquota dello 0,30%. Assordante è il silenzio della politica e di tutte le associazioni di categoria, che pure avrebbero interesse all’accoglimento del ricorso di Mancini, a tutela dei cittadini e degli iscritti.  Il Movimento confida nell’alta professionalità della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso, già distintasi per la competenza giuridica con cui ha affrontato altre questioni di rilevanza costituzionale”.
“Franco Mancini – chiosa Muccio – non va lasciato solo”.

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