Il personale dei Centri per l’impiego passa dalle Province alle Regioni con un finanziamento statale stabile annuo di 235 milioni a partire dal 2018.
Lo ha stabilito un emendamento approvato ieri notte, con parere positivo del Governo, nella seduta congiunta delle Commissioni Parlamentari Bilancio e Affari Istituzionali.
Passano alle Regioni anche i 400 operatori dei Centri per l’impiego con contratti a tempo determinato individuati dal monitoraggio del Ministero del Lavoro ma lo stanziamento previsto a copertura a decorrere dal 2018 è solo di 16 milioni di euro annui. Le Regioni dovranno sostenere la spesa di finanziamento delle sedi e degli uffici e di ogni tipologia contrattuale diversa dal tempo indeterminato e dal tempo determinato.
«Con l’approvazione di questo emendamento dopo il voto conclusivo dell’Aula sulla manovra finanziaria per il 2018 – scrive in una nota il consigliere regionale Michele Petraroia -, si pone termine ai guasti arrecati al sistema del collocamento italiano con la legge 56 del 2014 (Delrio) sul riordino delle Province che privò tali enti di funzioni e competenze sulla gestione delle politiche del lavoro senza prefigurare alcuna alternativa, tanto è vero che nell’ultimo triennio si è determinata una situazione caotica con conseguenze disastrose per disoccupati, inoccupati, giovani e lavoratori collocati in mobilità o cassa integrazione, oltre che per gli stessi operatori dipendenti dalle Province.
Finalmente lo Stato chiarisce che dovranno essere direttamente le Regioni a promuovere e gestire gli uffici di collocamento, il personale, le sedi, gli strumenti e le politiche attive del lavoro. Un passo avanti nella giusta direzione – conclude – che sblocca una situazione di paralisi che in Molise, come altrove, si è trascinata tra contenziosi, licenziamenti, ricorsi, disfunzioni, ritardi e disservizi in una fase drammatica per il mercato del lavoro regionale».
Ma intanto i 26 lavoratori dei Centri per l’impiego di Campobasso e Termoli sono a casa da più di un anno, perdendo qualsiasi diritto e anche la possibilità della stabilizzazione come è avvenuto nel resto d’Italia attraverso la legge Madia. Gli ex dipendenti, tutti vincitori di concorso, hanno già presentato ricorso al Tar contro l’avviso pubblico della Regione per il reclutamento di 53 professionalità da assegnare ai Centri per l’impiego di Campobasso, Termoli e Isernia prevedendo un contratto a tempo determinato per 24 mesi. Secondo i legali, infatti, la Regione avrebbe dovuto far scorrere la graduatoria conferendo l’incarico a coloro che già avevano vinto il precedente concorso (il cosiddetto Masterplan) prima di indire un nuovo bando. Soltanto nei caso in cui fossero rimasti dei posti da riempire, il governo di palazzo Vitale avrebbe potuto procedere con una nuova selezione.

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