«Dopo circa 5 mesi dall’avvio della vertenza promossa dal Diccap e dalla Uil Fpl per contestare la legittimità degli atti di programmazione occupazionale e di organizzazione degli uffici e dei servizi, adottati dalla giunta Frattura, finalmente giustizia è fatta!».
Lo annunciano i segretari delle due organizzazioni Tecla Boccardo e Luigi Sabatelli.
Il giudice del Tribunale di Campobasso ha dichiarato con decreto il comportamento antisindacale tenuto dalla Regione Molise e ha ordinato la “rimozione” degli effetti prodotti dagli atti contestati dai due sindacalisti. Si tratta delle delibere di giunta regionale 452, 462 e 538, tutte del 2017.
Si tratta della programmazione del piano occupazionale triennale 2017-2019. Provvedimenti che hanno causato dibattito e polemiche anche perché prevedono la stabilizzazione di alcuni posti precari.
In sede di consultazione sindacale, sia il Diccap sia la Uil Fpl, come pure Csa e rsu hanno chiesto la revoca delle prime due delibere, la ricognizione dei fabbisogni occupazionali e l’avvio di un tavolo di consultazione preventiva sul tema.
Ora è intervenuta la pronuncia della magistratura ordinaria.
«Abbiamo appreso con soddisfazione – dichiarano ancora Boccardo e Sabatelli – la decisione del giudice che, con il decreto emesso, ha confermato quanto, in più occasioni e in diversi modi, abbiamo cercato di far recepire alla Regione Molise, anche nel corso di incontri successivi tenuti con i dirigenti preposti.
La loro posizione irremovibile, però – aggiungono i due sindacalisti- ci ha portati a intraprendere la strada da noi ritenuta più giusta, celere e a “costo zero” per i lavoratori.
Gli stessi lavoratori che, nel firmare un articolato documento indirizzato al presidente Frattura, ci avevano fatto presente il (mal)trattamento loro serbato e, nello stesso tempo, teso la mano alla ricerca di aiuto che, puntualmente, abbiamo dato mettendo a disposizione i nostri legali».
Il percorso giudiziario intrapreso dalla Uil Fpl e dal Diccap, assistiti dall’avvocato Domenico De Angelis, si è rivelato quello giusto, «a differenza di quello intrapreso da altre sigle sindacali che non ha dato frutti e che, a giusta ragione, non è stato condiviso da subito», è il commento sul punto.
«Non ci sentiamo comunque di gioire – spiegano Boccardo e Sabatelli – visto il tempo e il lavoro andato perso, nonché le spese legali a cui è stata condannata la Regione Molise che, inevitabilmente, anche se nel piccolo, ricadranno sui cittadini molisani. Ci auguriamo, anche in considerazione della nuova giunta regionale, che a breve si possa ripartire nella programmazione occupazionale dell’ente Regione, seguendo il legittimo percorso, nel rispetto delle corrette relazioni sindacali, e tenendo in debita considerazione il ruolo del sindacato, portatore anche di tutte quelle aspettative di carriera di lavoratori e lavoratrici, che, da anni, sono in attesa di vederle realizzate!».

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