Un primo step. Due milioni di euro per le spese urgenti, sostenute nell’immediatezza delle scosse che dal 16 agosto hanno interessato il basso Molise.
Ma è solo l’inizio di un iter più complesso che porterà alla richiesta di risarcimento dei danni che il terremoto ha causato all’edilizia privata.
Il giorno dopo il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri, il governatore Donato Toma – dopo aver ringraziato il premier Conte e gli altri esponenti del governo «per aver recepito le nostre istanze» – dà conto delle prossime tappe.
Due milioni la dotazione disponibile subito (la Regione ne aveva chiesti quattro ma del dimezzamento il presidente era stato informato e a sua volta aveva informato l’Aula di Palazzo D’Aimmo durante la seduta monotematica), sei mesi rinnovabili per altri sei il periodo di vigenza dello stato di emergenza. Quanto alla dotazione finanziaria, Palazzo Vitale confida che gli altri due milioni saranno reperiti.
«Ora siamo nelle condizioni di poter operare a pieno regime – sottolinea Toma – e di completare l’assistenza già avviata alle popolazioni colpite, passando da una prima fase che ha riguardato la sistemazione provvisoria nelle tende ad una seconda che dovrà, per forza di cose, prevedere alloggi che non possono essere evidentemente le tende».
«Procederemo in parallelo – prosegue spiega il governatore – alla messa in sicurezza delle strutture pubbliche, operazione questa che potrebbe prevedere anche l’abbattimento di immobili, qualora l’intervento si rendesse necessario. Daremo, inoltre, priorità assoluta a quelle scuole che hanno subito danni dal terremoto, visto anche l’approssimarsi del nuovo anno scolastico».
Nei prossimi giorni il capodipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli firmerà la prima ordinanza relativa all’emergenza sisma 16 agosto 2018 e nominerà il commissario: con ogni probabilità il presidente della Regione.
«Voglio chiarire – conclude proprio Toma – che il riconoscimento dello stato di emergenza riguarda l’assistenza alle popolazioni e la messa in sicurezza delle strutture pubbliche. È chiaro che siamo solo all’inizio di un iter più complesso che porterà la Regione Molise a chiedere ulteriori finanziamenti a sostegno dell’edilizia privata danneggiata dall’evento sismico».

Le reazioni del Carroccio, Mazzuto: «Ancora un grande impegno di Salvini»

«Grande soddisfazione» per il riconoscimento dello stato di emergenza arriva dal coordinatore regionale della Lega Luigi Mazzuto che evidenzia l’impegno «assunto dal Consiglio dei ministri e in particolare dal nostro leader Matteo Salvini che ha comprovato, per l’ennesima volta, il suo ingente interessamento verso la nostra regione, dimostrando di voler assumere un ruolo attivo e partecipe nelle vicende che coinvolgono il Molise».
«Nonostante i gravi fatti che hanno negativamente interessato la città di Genova – prosegue Mazzuto – in contemporanea con i terremoti che hanno colpito la nostra regione, Salvini ha confermato che il Molise non è una regione che sarà abbandonata dal governo centrale, manifestando altresì grande responsabilità istituzionale, che sarà sicuro esempio per tutte le componenti dello Stato».
Questi temi, anticipa l’assessore al Lavoro, saranno approfonditi nella conferenza di stamane a Termoli e nell’incontro programmato per lunedì sera a Campobasso con il responsabile della Lega Giovani Andrea Crippa.
Più polemica, invece, la posizione della capogruppo a Palazzo D’Aimmo Aida Romagnuolo: «Dopo una strenua attesa che sembrava non finire mai, il Consiglio dei ministri ha doverosamente riconosciuto lo stato di emergenza per le aree del Molise colpite dal terremoto del mese scorso. Un terremoto, che ha creato serissimi danni in alcuni comuni della provincia di Campobasso e che ha visto in Montecilfone, il suo epicentro». E prosegue: «Sono convinta che a parte i modesti due milioni di euro garantiti e deliberati dal governo, dopo una seria e rigorosa ricognizione tecnica si potrà chiedere il definitivo conto ai ministri competenti, per i reali interventi che necessitano i nostri comuni duramente provati. In particolare, bisogna immediatamente intervenire in quelle aree che, dal giorno del sisma, stanno patendo quotidianamente un malessere alla quale i cittadini non erano abituati. Sono del parere che da questo provvedimento il presidente Toma saprà trarre, anche come commissario, i vantaggi capaci di supportare tutte le spese per la ricostruzione. Nessun cittadino, nessuna abitazione, deve restare indietro».

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