La giunta regionale ieri ha approvato la delibera di modifica del calendario venatorio 2018-2019 prolungando la stagione di caccia al cinghiale fino al 30 gennaio, precedentemente la scadenza era fissata al 13 gennaio.
L’esecutivo ha ritenuto opportuno prendere questa decisione, in considerazione dell’emergenza in atto. Soprattutto alla luce delle istanze giunte dal mondo agricolo a difesa dei raccolti e dell’aumento di incidenti causati dall’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio.
Infatti, le organizzazioni di categoria – tra cui Cia, Coldiretti, Acli Terra Molise e Copagri – hanno chiesto il prolungamento del calendario venatorio facendo presente all’assessorato alla Caccia tutti i disagi del sovraffollamento dei cinghiali che, nonostante il periodo di caccia, continua ad arrecare danni alle coltivazioni e all’incolumità delle persone. Inoltre, anche le avverse condizioni atmosferiche dei primi giorni di gennaio hanno impedito la piena attività, poiché le nevicate hanno bloccato tutte le attività venatorie.

Coldiretti esulta: l’esecutivo ha accolto la nostra richiesta

La Coldiretti Molise è soddisfatta della proroga della caccia al cinghiale. Infatti, la delibera della giunta regionale prolunga l’attività venatoria in Molise fino al 30 gennaio.
«Siamo ancora lontani dalla risoluzione del problema dell’eccessivo aumento della fauna selvatica – afferma il delegato confederale di Coldiretti Molise Giuseppe Spinelli – ma giudichiamo comunque positivamente la delibera dell’esecutivo regionale che ha di fatto accolto la richiesta che noi di Coldiretti avevamo avanzato mesi addietro all’assessore Nicola Cavaliere.
Riguardo ai danni causati dagli ungulati alle coltivazioni – prosegue Giuseppe Spinelli – questi sono purtroppo ben noti e la loro entità è tale che gli imprenditori ormai sono impossibilitati a coltivare determinate colture, spesso indispensabili alle loro aziende, in quanto la furia dei branchi che scorrazzano indisturbati per le campagne distrugge interi raccolti. Gli imprenditori vogliono essere messi in condizioni di poter lavorare e produrre; non cercano risarcimenti per i danni subiti. Per questo – conclude il delegato confederale – ora bisogna proseguire su questa strada e consentire agli agricoltori, muniti di regolare licenza di caccia, di poter abbattere i cinghiali nei propri fondi».
Gli fa eco il direttore regionale di Coldiretti Aniello Ascolese: «Il problema cinghiali sta interessando, sempre più, la pubblica incolumità con ungulati che si avvicinano ai centri abitati e si muovono tranquillamente sulle strade. È infatti di ieri l’ultimo episodio di un incidente stradale causato da un cinghiale che, tagliando la strada ad un’auto, ha costretto il conducente ad una manovra di emergenza che non ha tuttavia evitato l’impatto. Il tutto si è concluso con tanta paura per l’uomo e l’auto danneggiata ma spesso le conseguenze hanno risvolti ben più gravi».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.