‘Quota 100’ è partita con il botto. Alle ore 17 di ieri mercoledì 30 gennaio sono state presentate all’Inps quasi 5.000 domande: 1892 via telematica dai cittadini e 2697 dai patronati. «Partenza col botto! Sono felice! Sono stati otto mesi di lavoro entusiasmante, faticoso. Questa è solo la prima di cinque manovre, obiettivo finale: quota 41», ha scritto ieri su Facebook il vicepremier Matteo Salvini.
Chi può fare domanda sono i lavoratori che hanno almeno 62 anni di età e un’anzianità contributiva di 38 anni e chi li ha maturati entro il 2018 potrà andare in pensione a partire dal primo aprile per i privati, da luglio i dipendenti pubblici. Chi invece li matura quest’anno deve aspettare tre e sei mesi, rispettivamente lavoratori privati e pubblici, dal momento in cui avrà superato ‘Quota 100’.
Anche il Molise segue il trend nazionale, non ci sono ancora dati ufficiali, ma sono state diverse le domande arrivate agli uffici locali.
Il direttore dell’Inps del Molise Elio Rivezzi spiega che in regione l’impatto maggiore si avrà nel settore pubblico «proprio per la composizione della forza lavoro che esiste in Molise rispetto al privato». I lavoratori possono stare tranquilli perché sono state attivate le task force negli uffici di Isernia e Campobasso, quindi saranno in grado di supportare senza alcun ritardo tutte le istanze.
Sul sito dell’Inps è già possibile trovare l’applicativo per compilare la domanda e molte sono arrivate «non dai patronati, ma dai cittadini – commenta Rivezzi -. Quindi vuol dire che l’alfabetizzazione informatica sta aumentando in Italia e questo ci fa piacere».
Per affrontare la scelta della pensione anticipata bisogna farlo in maniera serena, ovviamente valutando «con delle proiezioni – afferma il direttore dell’Inps – da qui al triennio successivo quali sono non dico le penalizzazioni, perché non si può parlare di penalizzazioni, ma il mancato periodo di contribuzione che può dar diritto a una maggiore pensione e naturalmente per poter fare delle scelte previdenziali mature, come in questo caso, bisogna consultare. Noi siamo pronti anche a fare consulenza, così come lo stesso applicativo nel sito dell’Inps, ci sono degli applicativi utili per poter valutare l’impatto».

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